Ferrara, marito e moglie uccisi a colpi d'accetta: 18 anni ai due amici killer
In carcere uno dei due figli della coppia e l'amico di un anno più grande. Secondo la perizia del tribunale al momento dei fatti erano capaci di intendere e volere. I legali della difesa: faremo ricorso
Sono stati condannati a 18 anni di carcere con rito abbreviato i due ragazzi che il 10 gennaio 2017 uccisero i coniugi Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni nel Ferrarese. Lo ha stabilito il gup del tribunale dei minori di Bologna, che ha accolto quasi completamente la richiesta di condanna a 20 anni di carcere formulata dal pm Silvia Marzocchi.
Uno dei due giovani finito in carcere, Riccardo Vincelli, che all'epoca del delitto aveva 16 anni, è uno dei due figli della coppia. Riccardo avrebbe ingaggiato l'amico Manuel Sartori con mille euro, con 80 in anticipo per convincerlo a fare quello che lui non riusciva: "Li voglio morti, mamma e papà devono morire. Manuel tu mi aiuterai e io ti pagherò".
I due ragazzi, di 17 e 18 anni (ma entrambi minorenni all'epoca dei fatti) sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio volontario con l'aggravante della premeditazione.
Capaci di intendere e di volere
Una perizia psichiatrica disposta la settimana scorsa dal tribunale aveva stabilito che i due fossero perfettamente in grado di intendere e di volere al momento del duplice delitto.
Legali difesa: "Faremo ricorso"
I legali della difesa hanno preannunciato ricorso in appello sostenendo che i due imputati avrebbero dovuto scontare la pena ai servizi sociali.
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L'omicidio
Salvatore Vincelli, 59 anni, e Nunzia Di Gianni, 45 anni, erano i titolari del ristorante "La Greppia" di San Giuseppe di Comacchio, in provincia di Ferrara. I due erano stati trovati in punti diversi della casa, entrambi uccisi con sacchetti di plastica in testa. Salvatore e Nunzia sono stati ammazzati a colpi d'accetta.
Secondo la ricostruzione dell'accusa, a uccidere sarebbe stato il ragazzo più grande. Il figlio dei due, che è detenuto nel carcere minorile di Torino, avrebbe voluto la morte dei genitori per stare insieme al fratello più grande che vive a Torino.
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