rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Carbonia-Iglesias

"Paziente gravissimo trasferito a 200 km, sanità allo sfascio": polemiche in Sardegna

E' il deputato di Unidos Pili a far emergere una vicenda apparentemente molto grave, preannunciando l’intenzione di presentare una denuncia. Ma l'assessore della sanità Arru getta acqua sul fuoco e parla di politica "strillata e superficiale"

Accuse e repliche al veleno. La sanità sarda torna a fare discutere. E' il deputato di Unidos Mauro Pili a far emergere una vicenda apparentemente molto grave, preannunciando l’intenzione di presentare una formale denuncia. Ma l'assessore della sanità Luigi Arru getta acqua sul fuoco e parla di politica "strillata e superficiale".

Tutto inizia in una struttura ospedaliera del Sulcis Iglesiente. I fatti risalgono a qualche giorno fa. "Dal pronto soccorso del Cto di Iglesias spedito all’ospedale di Nuoro - dice Pili - E’ successo tutto per l’ennesimo sfascio della sanità sarda. Ospedali dimezzati e reparti chiusi e pazienti in emergenza trasferiti a 200 km di distanza. Altro che pronto soccorso, una situazione ormai al limite della grave interruzione di servizio pubblico essenziale. Quello accaduto all’ospedale Cto di Iglesias è roba da terzo mondo della sanità con un paziente gravissimo costretto ad un trasferimento a Nuoro per mancanza di posti letto nel raggio di 200 km".

Pili: "A rischio la vita dei pazienti"

"E’ la fotografia evidente -continua - di una politica gestionale della sanità sarda che ormai mette a rischio la vita dei pazienti giocata su tagli e malagestione. Il panico nelle strutture ospedaliere del Sulcis è scattato intorno alle 23.00 quando il paziente giunto al pronto soccorso del Cto di Iglesias aveva l’esigenza di un ricovero immediato in rianimazione. E’ stato un rincorrersi di telefonate e verifiche incrociate tra gli ospedali di mezza Sardegna. Nessun posto disponibile a Carbonia, Cagliari e Oristano. Unica possibilità all’Ospedale San Francesco di Nuoro. L’ambulanza lascia l’ospedale iglesiente intorno alle 23.30 per arrivare dopo l’una e trenta al nosocomio nuorese. Siamo dinanzi ad una gestione folle della sanità che mette a rischio l’incolumità delle persone costrette per le pseudo razionalizzazioni di Arru e compagni a scorrazzare per le strade sarde alla ricerca di un posto in ospedale. Uno sfascio totale di cui questa classe politica che governa la regione è responsabile senza se e senza ma. Aver tagliato anche i posti essenziali per salvare la vita dei pazienti è la rappresentazione più evidente di chi e come ha buttato denari in una gestione allegra per assunzioni farlocche e funzionali solo alle clientele di tutti, nessuno escluso. Su questa ennesima vicenda di malasanità occorre fare urgente chiarezza e attivare tutte le azioni necessarie per individuare le responsabilità di questa situazione”.

"Denuncia per interruzione di pubblico servizio"

“Ci sono gli estremi di una denuncia per interruzione di pubblico servizio e pronto intervento sul quale è necessario che altri organi dello Stato approfondiscano per evitare che casi simili si possano ripetere e soprattutto possano avere conseguenze ancor più gravi. Essere trasferiti d’urgenza da Iglesias a Nuoro è l’esatto contrario di quel che significa pronto soccorso. Ancor peggio se questa emergenza diventa, poi, un calvario alla ricerca di un posto libero in ospedale senza trovare alcuna risposta affermativa nel raggio di 200 km. Come è possibile che non ci fosse una sola disponibilità emergenziale in tutta l’area del Sulcis e soprattutto per quale motivo ad Iglesias è stato ridotto a lumicino il reparto nevralgico della rianimazione? Di tutto ciò deve rispondere l’assessore regionale della Sanità e tutti gli accoliti anche locali che hanno avvallato una rete ospedaliera devastante per la salute dei sardi. Nelle prossime ore verificherò direttamente quanto accaduto e non esiterò a trasmettere una formale segnalazione alla magistratura per valutare se nell’assenza di un servizio così delicato possa configurarsi l’interruzione di un pubblico servizio. Questa nefasta gestione della sanità pubblica sarda – ha concluso il leader di Unidos - va contrastata duramente proprio per scongiurare che fatti simili ancora più gravi possano ripetersi”.

La replica dell'assessore Arru

"Quanto avvenuto a Iglesias è assolutamente nella norma, risponde all’organizzazione della rete ospedaliera e non ha comportato alcun rischio per il paziente. Solo chi parla senza alcuna cognizione di causa può vederci malasanità”, replica l’assessore Arru. "Il paziente è arrivato al Pronto Soccorso del Cto con un grave problema neurochirurgico – risponde Arru – gli operatori dell’ospedale di Iglesias hanno verificato la disponibilità di ricovero in uno dei centri con la Neurochirurgia, quindi San Michele a Cagliari, San Francesco a Nuoro e Santissima Annunziata a Sassari. Accertata la possibilità di ricovero a Nuoro, il paziente è stato trasferito in ambulanza, accompagnato da due rianimatori. Nessuna interruzione di servizio pubblico, nessun reparto dimezzato, né altri deliranti scenari – spiega l’assessore – tutto nella normale ed efficiente gestione di un paziente che deve essere seguitonel centro più attrezzato e organizzato. Se di sfascio vogliamo parlare – conclude – è quello di certa politica strillata e superficiale, che rincorre la visibilità mediatica anche a scapito della verità dei fatti”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Paziente gravissimo trasferito a 200 km, sanità allo sfascio": polemiche in Sardegna

Today è in caricamento