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Giovedì, 25 Aprile 2024
CRONACA

Strage di Lampedusa, Ue contro l'Italia: "Politica sbagliata"

Il Consiglio d'Europa condanna il nostro Paese sulle politiche immigratorie: "Misure sbagliate e controproducenti"

ROMA - "L'Italia si è di fatto trasformata in una calamita per l'immigrazione". Il tragico naufragio di oggi a Lampedusa - e quello di pochi giorni fa nel ragusano - arriva a un solo giorno dalla grave condanna del Consiglio d'Europa sulle politiche immigratorie dell'Italia.

Ieri infatti Strasburgo, ancora una volta, aveva giudicato "sbagliate o controproducenti" le misure prese in questi ultimi anni dall'Italia per gestire i flussi migratori. In un rapporto approvato all'unanimità dalla commissione migrazioni dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa si sottolinea che quanto fatto sinora non ha messo "l'Italia in grado di gestire un flusso che è e resterà continuo".

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Il rapporto critica in particolare i ritorni forzati di immigrati in paesi, come la Libia, dove rischiano la tortura, se non la vita, la gestione dei Cpt, la decisione di dichiarare continuamente lo stato d'emergenza per "adottare misure straordinarie al di la dei limiti fissati dalle leggi nazionali e internazionali".

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Nel testo si afferma poi che "a causa di sistemi di intercettazione e di dissuasione inadeguati", l'Italia si è di fatto trasformata in una calamita per l'immigrazione, in particolare per gli immigrati che cercano una vita migliore all'interno dell'area Schengen. E come se non bastasse nel documento si afferma che alcune delle scelte fatte dalle autorità italiane "rischiano di minare la fiducia nell'ordine legale europeo e nella Convenzione di Dublino".

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Infine, nel testo viene evidenziato che la strada sinora seguita dall'Italia "non ha aiutato a convincere gli altri paesi membri della Ue a condividere la responsabilità" per i flussi in arrivo sulle coste italiane. Nel testo, che l'assemblea dovrà discutere e votare in plenaria nei prossimi mesi, si chiede all'Italia di adottare una politica corrente che permetta al Paese di gestire in modo efficiente immigrati, richiedenti asilo e rifugiati. Secondo l'autore del rapporto, il britannico Christopher Chope, "l'Italia ha le risorse per farlo e solo facendolo potrà assicurarsi il sostegno e la solidarietà dei paesi europei".

NAPOLITANO - "Il drammatico crescere di fenomeni di fuga da paesi in guerra e da regimi oppressivi ci obbliga ad affrontare specificamente con assai maggiore sensibilità i problemi di una politica dell'asilo". Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato a monsignor Giancarlo Perego, direttore generale Fondazione Migrantes, in occasione della presentazione del rapporto 'Italiani nel mondo 2013'. Secondo il Capo dello Stat, quella dell'Italia è una situazione "particolare": "un paese coinvolto nei flussi di mobilità in entrata e in uscita e cioè dal passato emigratorio alla più recente realtà di paese destinatario di immigrazione. L'attenzione che va data al fenomeno degli italiani all'estero - sottolinea il presidente - non deve però farci dimenticare che l'Italia continua ad essere paese di destinazione e di transito di nuovi migranti e soprattutto di profughi che provengono dalle varie aree di crisi". "La tragedia di Ragusa con 13 morti vittime di criminali scafisti - ammonisce Napolitano - scuote le nostre coscienze e impone a noi tutti di porre in essere le misure necessarie per evitare il ripetersi di queste tragedie". Un messaggio quello del Presidente che arriva proprio mentre a Lampedusa si è consumata un'altra tragedia del mare.

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