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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Mafia

Infiltrazioni mafiose, sciolti cinque comuni

Casal di Principe, Castel Volturno, Casapenna in provincia di Caserta. Quindi Bagaladi (Reggio Calabria) e Mileto (Vibo Valentia) sono stati commissariati: erano "condizionati dalla criminalità organizzata".

Sciolti "per mafia" i comuni di Casal di Principe, Castel Volturno, Casapenna in provincia di Caserta, e quelli calabresi di Bagaladi (Reggio Calabria) e Mileto (Vibo Valentia). Una decisione nell'aria da tempo, soprattutto per quanto riguarda Casal di Principe, presa sulla base dei risultati della Commissioni di accesso nominate dal Ministero dell'Interno per verificare le infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione comunale. Chiara la motivazione resa nota da Palazzo Chigi: le amministrazioni comunali erano "condizionate dalla criminalità organizzata". Ma è soprattutto sulla vita politica di due comuni, Casal di Principe e Casapenna, che questa decisione è destinata a pesare. 

Casal di Principe: dal '91 tre scioglimenti - Per Casal di Principe è il terzo scioglimento in poco più di venti anni. Il primo avvenne il 30 settembre 1991 dopo il blitz delle forze dell'ordine che il 13 dicembre 1990 arresto a casa dell'assessore Gaetano Corvino i boss Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti, mentre Mario Iovine riuscì a fuggire da una finestra. Quindi, il 23 dicembre 1996, lo scioglimento fu decretato dall'allora ministro dell'Interno Giorgio Napolitano. Allora era sindaco Vincenzo Corvino poi arrestato nell'aprile 2011 dalla Dda di Napoli in quanto fiancheggiatore del superboss Antonio Iovine. Oggi, nuovo scioglimento. Un atto "annunciato" ha spiegato l'ex ministro della Giustizia dell'ultimo governo Berlusconi, il senatore Francesco Nitto Palma. Ora, però, "la politica dovrà fare non uno ma tre o quattro passi avanti per garantire sostegno a chi si candiderà ad amministrare questi centri". 

Con il commissariamento, si voterà nel 2014 - La notizia del commissariamento ha fatto però infuriare i candidati sindaci del comune casertano che doveva andare alle urne tra pochi giorni. "Era il momento giusto per le elezioni. C'era voglia di riscatto dopo gli arresti dei mesi scorsi. Ora se tutto andrà bene si andrà al voto nel 2014 e si darà tutto il tempo ai soggetti caduti in disgrazia di riorganizzarsi; anche la camorra penso sia contenta, potrà serrare le fila e tornare ancora più forte". Così il candidato sindaco Renato Natale ha commentato la notizia. Natale, ex sindaco nel 1993, si era presentato con il sostegno bipartisan dei partiti, dal Pdl a Sel, che avevano deciso di non presentare proprie liste ma di sostenere le due civiche collegate a Natale, "Ricostruiamo" e "Casale Rinasce".

Casapenna: il 13 febbraio l'arresto del sindaco - A Casapesenna la Commissione d'accesso per accertare eventuali infiltrazioni della camorra era stata inviata dalla prefettura di Caserta il 13 febbraio scorso dopo l'arresto, avvenuto tre giorni prima, del sindaco Fortunato Zagaria, accusato dalla Dda di violenza privata nei confronti del suo predecessore Giovanni Zara aggravata dall'aver agito per favorire un clan camorristico, quello facente capo all'ex latitante Michele Zagaria, arrestato il 7 dicembre 2011 dopo quasi sedici anni di latitanza. Già qualche giorno dopo l'arresto dell'ex primo cittadino, poi scarcerato dal Riesame di Napoli (il primo marzo), 13 consiglieri si erano dimessi provocando così lo scioglimento dell'ente per impossibilità di proseguire nella gestione. Lo scioglimento decretato oggi conferma invece la presenza dei condizionamenti posti in essere dal clan Zagaria; un pentito, Roberto Vargas, aveva parlato dell'ex sindaco Fortunato Zagaria come "un pupazzo nelle mani del boss". Anche la scoperta dei due bunker in uso a Zagaria nel periodo della latitanza, dotati di sistemi di comunicazione sofisticati ed estesi in tutto il paese, testimoniavano l'enorme numero di fiancheggiatori di cui il boss poteva godere. Gli stessi lavori per realizzare il bunker, secondo i pm della Dda, non potevano essere stati realizzati senza collusioni in Comune. Alle elezioni di maggio si era presentato come candidato sindaco Raffaele De Rosa, ex vice sindaco proprio con Zagaria appoggiato dalla lista Casapesenna Bene Comune. Pdl e Udec non avevano invece presentato proprie liste proprio temendo lo scioglimento per camorra. 

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