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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"L'unione fa la scuola": da nord a sud tutti in piazza contro la riforma

Scendono in piazza tutti i sindacati contro la riforma del governo. In migliaia a protestare, tra studenti, insegnanti e personale amministrativo. Da Milano a Palermo le città si bloccano per i cortei: "Una giornata memorabile nel nome della scuola pubblica"

Strade e piazze in mano a sindacati, insegnanti, personale amministrativo e studenti: tutti si oppongono al disegno di legge del governo sulla "Buona scuola". Perché per i manifestanti di buono in questa riforma non c'è praticamente nulla. Uno sciopero così non lo si vedeva dal 2007, quando sindacati autonomi e confederali avevano deciso di unirsi per tutelare la scuola pubblica. C'è stato il movimento contro la riforma Moratti, l'onda contro la Gelmini. Ma nulla aveva unito Cgil, Cisl, Uil, sindacati di base, precari e studenti come l'opposizione al provvedimento tanto voluto dal premier Renzi. 

RAGIONI DELLO SCIOPERO - Niente lezioni nelle classi ma gli appuntamenti non mancano: tante le città pronte per le manifestazioni. Domenico Pantaleo, segretario Flc Cgil, spiega le ragioni dei confederali: "La riforma dell'esecutivo è inaccettabile e incostituzionale in molte parti: nega il diritto allo studio e allarga le disuguaglianze sociali e territoriali. Inoltre finanzia ulteriormente le scuole private". In effetti nel disegno di legge prevede nuove forme private di finanziamento dell'istruzione: il 5 per mille dalle dichiarazioni dei redditi a favore delle scuole frequentate dai figli, elargizioni in denaro da parte di privati cittadini e, solo per le paritarie, la detrazione fiscale fino a 400 euro all'anno per le spese sostenute per le rette. Tutte misure che secondo i sindacati rischiano di accentuare i divari tra gli istituti frequentati dai figli dei professionisti e quelli delle aree a rischio: "Scioperiamo - spiega Francesco Scrima, della Cisl scuola - per ottenere una sostanziale riscrittura del disegno di legge su La Buona Scuola che, se approvato come proposto dal governo, ci porterebbe verso una scuola terra di conflittualità interna ed esterna". 

Tutti in piazza contro la "Buona Scuola" | Foto da Twitter

I NUOVI PRESIDI MANAGER - Una delle questioni che mette d'accordo tutte le associazioni di rappresentanza, anche quelle dei precari, riguarda il potere assegnato ai dirigenti scolastici: "La riforma ne accentua a dismisura i poteri del dirigente scolastico - spiegano i promotori dello sciopero - prefigurando un uomo solo al comando mentre ridimensiona  il ruolo degli altri soggetti che operano nel sistema, dagli organi collegiali ai singoli docenti". 

ASSUNZIONI DEI PRECARI - Poi c'è la spinosa questione dei precari, anche se il governo ha annunciato più volte 100mila assunzioni: "Nelle promesse dovrebbero cancellare il precariato della scuola, ma la proposta governativa non dà le risposte attese sul precariato - spiega Massimo Di Menna, della Uil scuola - Ci sono insegnanti precari che hanno superato prove e corsi a pagamento per l'abilitazione e che insegnano da anni, per i quali è previsto il licenziamento", dice Di Menna. In effetti tanti sono i precari da assumere: ci sono quelli delle graduatorie provinciali a esaurimento (Gae), quelli del concorsone del 2012 per non parlare di chi nonostante sia in graduatoria, perderà la speranza di un posto di lavoro perché inserito delle liste di terza fascia. 

LE PROTESTE IN TUTTE LE CITTA'

AGRIGENTO - BOLOGNA - CHIETI - FIRENZE - FORLI' - LATINA - LECCE - MONZA - NAPOLI - PADOVA - PARMA - TORINO - TRENTO -TRIESTE - VENEZIA 


A Palermo lo sciopero è partito da piazza Marina per arrivare al teatro Massimo dove si svolgeranno i comizi. 

VIDEO: IL CORTEO SICILIANO DI PALERMO

A Catania invece si trovano tutti i manifestanti della Sicilia orientale, sfilando da piazza Europa fino a piazza Roma. A Bari in piazza sono arrivati professori e personale Ata da Puglia, Basilicata e Calabria e il centro si è paralizzato. Qui i manifestanti sfilano con una fascia nera in segno di lutto per la morte della scuola pubblica. Cortei anche a Genova, Aosta e Cagliari.


ROMA - La capitale invece è stata paralizzata dalle diverse iniziative, prima fra tutte la grande manifestazione di maestri, professori e Ata dall’Abruzzo, dalla Campania, dal Lazio, dalle Marche, dal Molise, dalla Toscana e dall’Umbria: gli organizzatori parlano di 100mila presenze. In corteo anche il segretario della Cgil Susanna Camusso e quello della Uil Carmelo Barbagallo. Per permettere al corteo di passare molte delle strade del centro sono state chiuse provocando pesanti conseguenze al traffico cittadino, in particolare attorno a piazza della Repubblica e a quella del Popolo. Nel frattempo a viale Trastevere i Cobas hanno protestato con un presidio di fronte alla sede del Ministero dell'Istruzione per poi spostarsi in corteo verso in piazza Montecitorio dove rimarranno a protestare per tutto il pomeriggio.  VIDEO: A ROMA TUTTI IN PIAZZA CONTRO LA BUONA SCUOLA

Roma: tutti in piazza contro la "Buona Scuola" | Foto Infophoto

MILANO - Al Nord la capitale dello sciopero è Milano, dove sono arrivati autobus dall’Emilia Romagna, dal Friuli Venezia Giulia, dalla Liguria, dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Trentino e dal Veneto. Tutto è partito da piazza Repubblica per arrivare all'Arco della pace in piazza Sempione: il corteo ha contato 30mila manifestanti. VIDEO: MILANO BLOCCATA PER I CORTEI DEGLI INSEGNANTI

Milano: tutti in piazza contro la "Buona Scuola" | Foto Infophoto

NON FINISCE QUI - Se la giornata di oggi è quella calda, la protesta dei sindacati contro la riforma non si fermerà ai cortei: mercoledì 6 maggio sarà ancora la volta dei Cobas ma contro i test "Invalsi" visto che è questo il giorno in cui è prevista la prima trance di test alle elementari.

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