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Giovedì, 25 Aprile 2024
MANIFESTAZIONI / Milano

A Milano va in scena (solo) la rabbia: scontri e feriti alla Prima della Scala

All'interno del Teatro una Prima un po' sotto tono, con Matteo Renzi grande assente. All'esterno protesta di centri sociali, antagonisti e manifestanti per il diritto all'abitare. Bollettino della serata: sei feriti e tante polemiche

MILANO - Il dramma, recitato, il Fidelio di Beethoven, all'interno. La rabbia, quella vera, all'esterno. Politici e vip dentro il teatro, anche se in numero minore rispetto agli anni passati. Cittadini, antagonisti e centri sociali per strada. Domenica per Milano è stata la serata delle proteste, più che della Prima. In scena sono andati soprattutto la frustrazione e il malcontento dei manifestanti, che si sono scontrati violentemente con la polizia, schierata in assetto antisommossa a difesa dell'ingresso della Scala. 

(POCHI) VIP E MINISTRI ALL'INTERNO - I manifestanti - massiccia la presenza dei comitati per il diritto all'abitare - avevano preannunciato una Prima di contestazioni, e hanno mantenuto le promesse. La situazione si è surriscaldata dal tardo pomeriggio ed è sfociata in una vera e propria guerriglia in coincidenza con l'inizio delle danze all'interno del teatro, dove avevano già preso posto il presidente del Senato, Piero Grasso, il ministro alla Cultura, Dario Franceschini, il sindaco di Milano, Pisapia, e altre autorità e vip. 

SEI FERITI - I manifestanti si erano dati appuntamento da tutti i "quartieri popolari", così come annunciato sui social network dai vari comitati di lotta per la casa. Questura e prefettura avevano predisposto un piano imponente, ma non è servito ad evitare lo scontro fisico. Bottiglie, sassi, uova e slogan contro la Regione e il Jobs act da un lato. Manganellate e lacrimogeni dall'altro. Bollettino della serata: due carabinieri feriti, uno a un occhio e un secondo a un ginocchio, e quattro antagonisti medicati sul posto, due con vistose ferite alla testa. 

"PROTESTE DANNO PER IL PAESE" - Ma gli scontri e le proteste hanno regalato anche l'inevitabile coda di polemiche e accuse. "Le proteste sono legittime, ma l’importante è che non diventino violenze", ha auspicato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, entrando al Piermarini per assistere alla Prima. Molto più duro il ministro alla Cultura, Dario Franceschini: "Non capisco, queste proteste sono un danno economico per il Paese nella città che ospiterà Expo 2015 - ha attaccato - Capisco che questo è un luogo di protesta simbolico, ma spero che cambieranno idea". 

"NON PRENDERSELA CON CHI PROTESTA" - Contro Franceschini e, idealmente, al fianco dei manifestanti, l'ex ministro Corrado Passera. "È talmente grande il disagio per alcuni fasce della popolazione che è sbagliato prendersela con chi protesta - ha ribattuto - Secondo me Renzi ha sbagliato a non venire alla Scala. È importante partecipare alla prima - ha concluso - per far capire che il modello Scala funziona ed è un’eccellenza che deve avere tutto l’appoggio delle istituzioni". 

"LA LEGALITA' NON SI NEGOZIA" - Contrariato, invece, il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, che si è scagliato contro i manifestanti. "Inaccettabili manifestazioni di protesta violenta nei confronti delle forze dell’ordine approfittando di eventi culturali che servono a dare forza e valore alla nostra città. La legalità - ha ribadito - non è assolutamente negoziabile". 

Milano, scontri e feriti alla Prima della Scala

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