Sea Watch 3, il capo missione non si arrende: "Siamo pronti a ripartire"
La nave Sea Watch 3 è ancora ferma al porto di Catania. Il videomessaggio del capo missione
Il fermo momentaneo della nave Sea Watch-3, ormeggiata nel porto di Catania, è "una mossa tattica da parte delle autorità italiane" e gli attivisti della Ong sono "pronti" a ripartire. Lo sottolinea il capo missione Kim Heaton-Heather in un videomessaggio diffuso su Twitter.
"Siamo trattenuti a Catania da nove giorni. Non ci sorprende che la magistratura non abbia riscontrato condotte illegali da parte dell'equipaggio della Sea-Watch-3. E' stato infatti confermato - osserva - che le persone sarebbero morte se non fossimo intervenuti per soccorrerle. La Guardia Costiera italiana ha detto di aver trovato qualche irregolarità, ma ogni nave che ha 43 anni necessita di qualche lavoro".
La nave "non ha rilevanti problemi di sicurezza, abbiamo avuto un'altra ispezione di bandiera 8 mesi fa che ha stabilito che siamo al di sopra degli standard richiesti ad una nave non commerciale qual è la nostra. Quindi la consideriamo una mossa tattica da parte delle autorità italiane. A noi più di ogni altra cosa interessa far sapere alla gente che siamo pronti".
Ci è stato detto che la nostra nave non è pronta per tornare a soccorrere.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 10 febbraio 2019
Kim, il nostro capo missione, sottolinea quanto questo non sia vero.#Ready2Rescue #SeaWatch
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Il "caso" Sea Watch, per approfondire:
- Aperta un'inchiesta sullo sbarco dei 47 migranti dalla Sea Watch
- Perché la Sea Watch 3 non può lasciare il porto di Catania (per ora)