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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Italia

Paradosso Sea Watch: sbarco negato ma a Lampedusa 300 migranti in un mese

Porti chiusi ma solo alle Ong: da settimane si registra un incremento degli arrivi via mare, non solo a Lampedusa ma anche in Calabria. E in Friuli il governatore leghista pensa a sospendere Schengen cogliendo "segnali di una riapertura della rotta balcanica"

Se il caso della Sea Watch ha catalizzato l'attenzione per la drammatica storia dei 43 migranti bloccati in mare da 14 giorni, Lampedusa vive una sorta di paradosso. Nell'isola da sempre "porta dell'Europa" nell’ultimo mese i porti sono stati tutt'altro che chiusi.

Sono stati circa 300 i migranti che hanno toccato le coste dell’isola trovando l'accoglienza dei lampedusani capitanati dal sindaco Totò Martello che parlando all'Adnkronos ha attaccato il ministro Salvini accusandolo di una "sceneggiata mediatica". "Solo stanotte sono sbarcate otto persone e non c'è stato alcun porto chiuso. Come anche nei giorni precedenti. Poi, per 42 migranti che per 17 giorni stanno sulla nave, si sta scatenando il finimondo anche con implicazioni internazionali".

Lo sbarco più emblematico pochi giorni fa con 81 migranti lasciati in un gommone al largo dell’isola da un peschereccio che faceva rientro verso le coste del Nord Africa. La famosa "nave madre" intercettata e bloccata poco dopo. Non solo maxi sbarchi, ma anche piccoli arrivi come i 12 ed i 7 migranti, sbarcati in modo separato sempre nell'isola pelagica. 

Eppure non è solo Lampedusa il punto di approdo di chi cerca l'Europa: lungo la rotta ionica continuano gli sbarchi in Calabria con almeno un centinaio di migranti giunti nella zona di crotone e Isola Capo Rizzuto a bordo di barche a vela grazie a skipper russi o ucraini.

Secondo il cruscotto statistico aggiornato quotidianamente dal ministero degli interni dall'inizio dell'anno sono 2.456 i migranti sbarcati in Italia, 895 solo a Giugno in crescita rispetto ai 782 arrivati nel corso del mese scorso. Numeri non paragonabili a quelli del 2018 quando a fine anno si contarono 23.370 sbarchi o agli oltre 119mila del 2017, ma che di certo fanno capire che l'utopia dei porti chiusi resta un mero espediente propagandistico.

Migranti, non solo porti chiusi: Lega vuole sospendere Schengen

Ma non ci sono solo i porti - chiusi solo alle ong - come ha spiegato lo stesso vicepremier Salvini c'è il segnale di una riapertura della rotta balcanica via terra.

"Ho sentito il presidente del Friuli Venezia Giulia Fedriga - ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa al Viminale -  Si parla sempre di numeri ridotti rispetto al passato, ma c'è il segnale di riapertura della rotta balcanica via terra".

"Ci saranno pattugliamenti misti a partire dal 1 luglio per intercettare in territorio sloveno i migranti clandestini. Contiamo che dia i suoi frutti altrimenti il presidente Fedriga si farà portavoce presso il governo di chiedere una sospensione di Schengen".

La Sea Watch nel porto di Lampedusa

Intanto la Sea Watch, con a bordo i 42 migranti, dopo avere ignorato l'alt della Guardia di Finanza è arrivata all'isola di Lampedusa scortata dalla motovedetta delle Fiamme gialle. La Guardia di Finanza è salita a bordo della Sea Watch 3 dopo che Carola Rackete, capitano della nave, ha deciso l'ingresso in acque italiane, nonostante il divieto del Governo.

"Hanno controllato i documenti della nave e i passaporti delle persone - riferisce la stessa capitano, Carola Rackete, in un video diffuso dalla stessa ong su twitter - ora stanno aspettando istruzioni dai loro superiori. Spero vivamente possano far scendere al più presto dalla nave le persone soccorse".

Sea Watch, Salvini: "Chi non si ferma viene arrestato"

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini in conferenza stampa al Viminale ha spiegato "Se qualcuno stasera non si ferma alla paletta dei carabinieri viene arrestato, mi domando perché non ci sia identico intervento da parte di chi di dovere nei confronti di chi è reiteratamente al di fuori della legge". "È come uno che non si ferma al blocco stradale", ha aggiunto prima di lanciare un suo ultimatum all'Unione Europea:

"Se l'Europa continuerà a mostrare il suo disinteresse noi possiamo considerare di non inserire più in banca dati europea i dati anagrafici degli immigrati che arrivano in Italia in modo tale che ognuno sia libero di circolare e di andare dove vuole".

Cosa rischia rischiano il comandante e la Ong 

Il comandante della Sea Watch Carola Rackete rischia una multa di 50mila euro e il sequestro dell'imbarcazione: una sanzione che dovrebbe applicarle la Prefettura di Agrigento.

Restano gli eventuali profili penali di competenza della Procura di Agrigento che, nel caso che la Finanza denunciasse la Rackete e l'equipaggio per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, dovrebbe procedere a una iscrizione nel registro degli indagati.

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