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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Sea Watch, Di Maio: "Pronti a incidente diplomatico con l'Olanda"

L'Italia è pronta a mettere a disposizione "corridoi umanitari" ma solo per consentire il trasferimento in Olanda e a patto che si riconosca che la giurisdizione è di Amsterdam. Intanto il caso verrà portato davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo

L'Italia è pronta a mettere a disposizione "corridoi umanitari" per i migranti della 'Sea watch', ma solo per consentire il trasferimento delle persone in Olanda e a patto che si riconosca che la giurisdizione su questa vicenda appartiene ad Amsterdam. E' quanto si legge in una nota della presidenza del Consiglio. 

Sea Watch, ultime notizie: la nota di Palazzo Chigi 

"Il caso Sea Watch 3 è adesso all’attenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo, attivata dal comandante della nave e dal capo missione. L’Italia ritiene che la giurisdizione, nel caso di specie, appartenga all’Olanda, in quanto Paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali" dicono da Palazzo Chigi. "Pertanto martedì - si annuncia - l’Italia depositerà una memoria davanti alla Corte, con la quale farà valere la giurisdizione olandese, contestando la propria legittimazione passiva. In altri termini, affermerà che non è l’Italia a dover rispondere di questo caso, alla luce del diritto nazionale e internazionale". "In ogni caso - prosegue il comunicato - già da ora l’Italia si rende disponibile, una volta riconosciuta la giurisdizione olandese, a offrire un corridoio umanitario al fine di consentire un trasferimento dei migranti verso l’Olanda".

"Si conferma - si legge nella nota - la temeraria condotta della Sea Watch che, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia, universalmente considerata porto sicuro, si è avventurata in una traversata di centinaia di miglia mettendo a rischio l'incolumità dei migranti a bordo". "Rimane un quesito finale: l'obiettivo dell'azione della Sea Watch - si chiedono a palazzo Chigi - era salvare i naufraghi e offrire loro un pronto riparo nel primo porto sicuro (Tunisia) oppure creare un caso internazionale richiamando l'attenzione dei mass media?".

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"Abbiamo offerto - si sottolinea poi - la nostra totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta, mettendo a disposizione due motovedette della Guardia costiera e una della Guardia di Finanza, che sono nei pressi pronte a intervenire. Abbiamo già fornito e siamo disponibili a fornire generi di conforto e la necessaria assistenza sanitaria, fermo restando che al momento c'è stato comunicato che a bordo - si conclude - è presente un team medico di fiducia".

Sea Watch, Di Maio pronto all'incidente diplomatico con l'Olanda

Sul caso Sea Watch è tornato anche il vicepremier Luigi Di Maio, che, ospite di 'Quarta Repubblica' su Retequattro, ha detto: "Lavoriamo con l'Unione europea per la redistribuzione, ma - ha avvertito - qualora dovesse servire siamo pronti ad un incidente diplomatico con l'Olanda e glieli riportiamo fino a lì, tanto - ha concluso - non ci sono le frontiere nell'Unione europea".

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Faraone (Pd): "47 esseri umani sequestrati da Salvini e da Di Maio"

"Ci sono 47 esseri umani sequestrati da Salvini e da Di Maio. Ci sono 3 bagni saturi e puzzolenti, niente acqua calda e una stanza per tutti. Ci sono cose che prescindono dai colori politici, che non possono diventare merce elettorale, le vite, la dignità dell'uomo, la solidarietà, il buonsenso. E invece oggi abbiamo avuto la dimostrazione che ci sono loro, gli ultimi, e c'è il Potere, il Potere di tenerli lì, di farli soffrire lì''. Così su Facebook, il senatore del Pd e segretario regionale dem in Sicilia, che racconta la prima giornata della staffetta democratica sulla Sea Watch.

''Con i parlamentari del Pd - aggiunge - abbiamo scelto di essere accanto ai disperati, di essere testimoni oculari di una ingiustizia di Stato. Non abbiamo fatto un blitz sul gommone. Abbiamo incontrato lo Stato, il Prefetto di Siracusa, il comandante della capitaneria di porto. Ci hanno autorizzato a salire a bordo della Sea Watch. Non per cortesia, ma per legge. Ci hanno pure consigliato di prendere una imbarcazione privata e ci hanno scortato sino alla nave, salvo poi scoprire da una nota, qualche ora dopo, che la Prefettura non ci avrebbe mai autorizzato. E scendendo dalla Sea Watch, poi, scoprire di essere indagati per aver violato la legge. Di aver disubbidito", dice.

''Naturalmente - conclude Faraone - le questioni legali li affronteremo nelle sedi opportune, così come l'esposto alla Procura della Repubblica che scriveremo e depositeremo presto. Ma non è questo quello che mi rimane di questa giornata a Siracusa. C'è qualcosa di più importante che conservo e che i cinici non potranno mai capire. Oggi ho capito che noi stiamo dalla parte giusta. Indagateci tutti, riempiteci di odio sui social. Noi stiamo con gli ultimi, di qualsiasi colore siano. A Siracusa e in qualsiasi altro posto del mondo dove la civiltà muore''.

 

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