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Martedì, 23 Aprile 2024
CRONACA

Omicidio Meredith, verso la sentenza: "In tre infierirono sulla ragazza"

I giudici sono chiamati a decidere sui ricorsi contro le condanne a 25 e 28 anni inflitte dalla Corte d'assise d'appello di Firenze per il delitto compiuto a Perugia nel 2007. La sentenza è attesa venerdì

ROMA - Si avvicina il giorno del giudizio per Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Il processo per l'omicidio di Meredith Kercher è approdato in Cassazione e i giudici sono chiamati a decidere sui ricorsi contro le condanne a 25 e 28 anni inflitte dalla Corte d'assise d'appello di Firenze per il delitto compiuto a Perugia nel 2007. La sentenza è attesa per venerdì prossimo. Se i ricorsi dovessero essere respinti, le pene diventeranno definitive. Il dispositivo verrebbe subito trasmesso dalla Corte alla procura generale fiorentina che dovrà attivare le procedure per l'arresto di Sollecito e quelle più complesse per l'estradizione della Knox.

Nella sua requisitoria, il procuratore generale Mario Pinelli ha sottolineato come il verdetto dell'appello bis sia "pienamente osservante delle indicazioni ricevute dalla Cassazione" che aveva annullato le assoluzioni. In base a quanto finora sottolineato dal pg Morelli, la sentenza dell'appello bis ha "correttamente evidenziato" come nell'appartamento di Perugia dove è avvenuto l'omicidio di Meredith "c'è stata la simulazione di un furto e l'abitazione è stata messa a soqquadro per depistare le indagini" e i cellulari della vittima "sono stati asportati perché squillando in casa, senza riposta, avrebbero potuto far scoprire prima il cadavere". "Non vi fu alcuna colluttazione, a meno che non si voglia definire colluttazione la difesa di una vittima su cui inferiscono tre persone", ha aggiunto Pinelli. Il pg ha sottolineato che "a seguito dell'omicidio si diede corso ad una estesa attività di ripulitura selettiva". Ha definito "immune da censure" la decisione di non ripetere gli accertamenti sul computer di Sollecito e "adeguatamente motivata" la decisione di non procedere magli esami antropometrici sulle immagini di una telecamera posta in via della Pergola. 

Omicidio Meredith Kercher, le tappe del giallo di Perugia | Infophoto

L'ITER PROCESSUALE - Arrestati dalla polizia il sei novembre del 2007, Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono stati condannati in primo grado e assolti in appello nell'ottobre del 2011 venendo scarcerati. Quella sentenza fu poi però annullata dalla Cassazione (il 26 marzo del 2013) che per questioni procedurali rimise gli atti ai giudici fiorentini. Quindi la nuova condanna con la quale è stato anche disposto il divieto di espatrio per Sollecito (che giovedì compirà trentuno anni). Secondo la ricostruzione dei giudici toscani, la Kercher venne uccisa in una "progressiva aggressività" innescata da una lite scoppiata nella casa di via della Pergola che divideva anche con la Knox. Per la Corte fu proprio quest'ultima a colpire mortalmente alla gola la studentessa inglese con un coltello da cucina poi sequestrato nella casa di Sollecito che a sua volta - sempre in base alla motivazione del collegio di Firenze - ne impugnava uno più piccolo e mai individuato.

PERMESSI PREMIO PER RUDY GUEDE - All'aggressione prese parte anche Guede, l'unico a scegliere il rito abbreviato e che sta scontando una condanna ormai definitiva a sedici anni per "concorso in omicidio". Il suo legale ha annunciato che chiederà ai giudici i permessi premio visto che è stata scontata quasi metà degli anni della pena. Guede potrebbe perciò presto uscire dal carcere.

COSA DICONO LE DIFESE - I legali del giovane pugliese - gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori - hanno parlato di "sviste, lapsus ed errori grossolani". In 653 pagine e 144 allegati hanno evidenziato quelli che ritengono i duecento errori della sentenza. Sulle prove genetiche, per esempio. I difensori della Knox - gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova - hanno invece contestato la "violazione della regola indiziaria" e come si è formato il "libero convincimento". Anche loro concentrati sulla questione del dna, ma anche sull'attendibilità di alcuni testimoni. 

"Amanda Knox": il film tv sull'omicidio di Meredith Kercher

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