rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Genova 2001 / Genova

Oggi la sentenza per i fatti della Diaz, sotto processo la Polizia italiana

Rischiano di essere 'decapitate' la Polfer di Torino, il Servizio centrale operativo e la Mobile di Firenze. Alla sbarra ci sono infatti alti dirigenti che, se condannati in Cassazione, saranno radiati dal Corpo

E' arrivata al suo momento conclusivo la vicenda della scuola Diaz. Oggi è infatti attesa la sentenza della Cassazione in merito ai 29 tra agenti e alti funzionari di polizia rinviati a giudizio e accusati, a vario titolo, di falso, arresto arbitrario, lesioni e calunnia

Al centro, ovviamente, i pestaggi che si sono verificati nella scuola genovese durante il G8 del 2001 nella notte tra il 21 e il 22 luglio, a poche ore dalla morte di Carlo Giuliani. 

I FATTI - Circa 400 agenti fecero irruzione nella scuola che ospitava decine di attivisti del Social forum giunti da ogni parte del mondo. Il bilancio fu di oltre 60 feriti, di 93 persone arrestate e poi prosciolte da ogni accusa ma, soprattutto, di decine di filmati e fotografie che mostravano i volti insanguinati di chi poi sarà anche trasportato nella caserma di Bolzaneto. Dove continueranno i pestaggi.

FALSE PROVE - Contro gli arrestati e 'deportati' in quel di Bolzaneto verranno presentate dalle forze dell'ordine tantissime prove, dal ritrovamento di alcune molotov a spranghe e bastoni, che poi si riveleranno false e portate all'intero della Diaz dagli stessi agenti.

L'ITER GIUDIZIARIO - Come detto, 29 tra agenti e alti funzionari vengono rinviati a giudizio. Il tribunale di Genova, in primo grado, con una sentenza che farà discutere, il 13 novembre 2008 assolve 16 imputati condannando solo 13 agenti della Celere.

In appello, il 28 maggio 2010, le sentenza viene però ribaltata: le condanne sono 25. Tra questi, gli alti funzionari di Polizia condannati in appello a 3 anni e 8 mesi Gilberto Caldarossi, ex vicedirettore e oggi direttore del Servizio centrale operativo, Filippo Ferri, allora ala guida della Mobile di La Spezia e oggi capo della Mobile di Firenze, Spartaco Mortola, al tempo capo della Digos di Genova, oggi vertice della Polfer di Torino.

Tra i condannati in appello, la pena più alta è stata quella corrisposta a Vincenzo Canterini, all'epoca comandante del primo reparto Mobile di Roma, condannato a 5 anni di reclusione.

RISCHIO RADIAZIONE - Per tutti, poi, ci sarebbe la pena accessoria dell'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e la radiazione dal corpo. Il che significherebbe decapitare i vertici di un'ampia parte della polizia italiana.

IL PROCESSO DE GENNARO - "Parallelo" al processo per i fatti della Diaz c'è stato il giudizio riguardante l'ex capo della Polizia, oggi sottosegretario del Governo Monti, Gianni De Gennaro. Accusato di aver istigato alla falsa testimonianza sulle violenze alla Diaz l'allora questore di Genova Francesco Colucci, De Gennaro è stato prima assolto in primo grado, quindi condannato in appello a un anno e 4 mesi  e infine prosciolto in cassazione nel novembre 2011 in quanto "il fatto non sussiste". 

Ma nel processo "De Gennaro" ecco spuntare una macchia per l'intero corpo di Polizia. Secondo la Cassazione, infatti, l'intervento alla Diaz è stato eseguito "con inusitata violenza, pur in assenza di reali gesti di resistenza delle persone, molte delle quali straniere, presenti per trascorrervi le notti". 

In pratica il verdetto De Gennaro dello scorso novembre già guardava in direzione della sentenza sulla Diaz: "Nessuna bottiglia incendiaria (una delle prove della difesa degli agenti, ndr) è mai stata reperita e realmente sequestrata nei locali della scuola Diaz in possesso dei manifestanti ivi tratti in arresto". La prova, quindi, delle 93 molotov trovate alla Diaz era assolutamente falsa e mirava a "legittimare" a posteriori l'arresto in flagranza.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Oggi la sentenza per i fatti della Diaz, sotto processo la Polizia italiana

Today è in caricamento