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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Frosinone

Serena Mollicone, la possibile svolta: chi è il principale sospettato

Depositata ieri pomeriggio la relazione conclusiva sull’omicidio di Serena Mollicone. Si stringe il cerchio intorno al figlio del maresciallo Mottola, scrive FrosinoneToday

C'è una possibile svolta nel caso dell'omicidio di Serena Mollicone, la studentessa di 18 anni morta ad Arce, in provincia di Frosinone, il primo giugno 2001. Marco Mottola, figlio dell'ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce, sarebbe il principale sospettato per la morte della ragazza, scrive FrosinoneToday. Secondo quanto emerso dalle verifiche portate avanti dai Carabinieri del Ris, sarebbe stato lui a colpire la ragazza quel primo giugno del 2001, probabilmente al culmine di un violento alterco.

Omicidio Serena Mollicone: le indagini

La soluzione del giallo di Arce, che da anni tiene con il fiato sospeso un'intera nazione, è racchiusa nelle centinaia di pagine di informativa consegnata al magistrato Maria Beatrice Siravo nei giorni scorsi. Gli investigatori dell'Arma ricostruiscono quindi la scena del crimine e il contesto nel quale sarebbe avvenuta l'aggressione della giovane studentessa poi sfociata nella sua orribile morte.

Oltre a Marco Mottola, sono indagati anche il padre Franco e la madre Anna e i due carabinieri che quel nefasto giorno di inizio giugno erano in servizio presso la caserma di Arce.

"I Mottola sono stanchi ma fiduciosi. Quando uno è innocente si attende una giustizia rapida, ma ormai parlare di giustizia rapida mi sembra fuori luogo". Lo afferma all'Adnkronos l'avvocato Francesco Germani, legale dell'ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce Franco Mottola, della moglie e del figlio, tutti accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere in relazione al delitto di Serena Mollicone, la studentessa di Arce uccisa nel 2011. Il legale aggiunge: "Siamo convinti radicalmente dell'innocenza della famiglia Mottola. E' vergognoso che tre cittadini, incensurati e innocenti fino a prova contraria, vivano nella gogna mediatica. Sono stati iscritti nel registro degli indagati a marzo 2011, sono passati otto anni: una persona in nessun paese civile, dopo otto anni, non sa ancora se deve essere processata o se la sua posizione deve essere archiviata".

Omicidio Serena Mollicone: a un passo dalla verità


 

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