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Venerdì, 19 Aprile 2024
SCUOLA

L'Aquila, anno 2014: "Noi che in una scuola vera non ci siamo mai entrati"

Ultimi giorni della 'settimana della #scuola' annunciata da Renzi. Ma c'è una città che aspetta la #svoltabuona da cinque anni: a L'Aquila i bambini vanno a lezione senza avere una 'scuola'

Entro venerdì 23 maggio 4mila sindaci dovranno completare la documentazione necessaria per poi far partire i cantieri di edilizia scolastica. Così si concluderà la 'settimana della #scuola' voluta dal premier Matteo Renzi: "A tutti voi - ha scritto il premier sui social network - presenteremo una proposta di soluzione personalizzata, predisposta sulla base del bilancio del Comune, per realizzare al più presto l'intervento che avete ipotizzato. Abbiamo liberato risorse e spazio di patto di stabilità. Dunque, possiamo partire".

NON MANCANO I FONDI, MA NON SI RICOSTRUISCE - A L'Aquila però la #svoltabuona in cinque anni non è ancora arrivata: i bambini frequentano le lezioni in 31 Musp (Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio), sparsi tra la città e i comuni del cratere. Il problema non riguarda i fondi per la ricostruzione degli edifici scolastici, ma il loro 'sblocco' come ci spiega Beatrice Costa, coordinatrice dello sviluppo territoriale per conto di ActionAid, organizzazione presente nella città da dopo il terremoto del 2009.
 

Ci sono già nelle mani delle amministrazioni locali 19 milioni euro per la riscostruzione di 12 scuole entro il 2014. Questo era l'impegno preso a dicembre 2013 ma siamo abbastanza sicuri che non verrà mantenuto. Ci piacerebbe che l'impegno che Renzi sta dimostrando avesse un punto di attenzione per L'Aquila, vista la situazione in versa la città
 

L'organizzazione si occupa della questione da vicino: "Abbiamo lavorato sul territorio in particolare con l'istituto Gianni Rodari nell'ultimo anno scolastico, coinvolgendo i bambini in diverse. Ma abbiamo lavorato anche con genitori, costruendo un laboratorio partecipato sull'analisi delle vulnerabilità territoriali".

Così sono stati i cittadini a riflettere su come la ricostruzione si stava evolvendo e se le soluzioni prese in considerazione per portare avanti questo processo fossero idonee e compatibili alle necessità della zona: "All'inizio avevamo sviluppato questo lavoro in comunità del sud del mondo. Lo abbiamo portato qui adattandolo al contesto".

UN BILANCIO CHE NON FA SPERARE - Il bilancio rispetto alla situazione dell'edilizia scolastica che l'associazione fa non è dei migliori:
"Lavorando qui possiamo dire che la situazione non è cambiata e non c'è nessun elemento ad oggi per pensare che l'anno scolastico prossimo sia diverso da quello precedente. Tutto risente della lentezza complessiva del processo di ricostruzione vissuta dalla città, anche le scuole. Siamo in dialogo aperto e regolare con le amministrazioni locali ma costantemente sollecitiamo alla responsabilità di tutte le istituzioni su questo tema".  

Per questo qualche tempo fa l'associazione ha lanciato una campagna: #matteofaiscuola, vieni a L'Aquila, con cui i bambini hanno invitato il premier a venire a vedere di persona che cosa (non) sta succedendo qui. "Ci piacerebbe che il premier desse un segnale forte e verificasse insieme ai cittadini come la ricostruzione sta andando avanti. Lo stile che lui ha dato alla sua 'chiamata per le scuole' è rapido e decisionale. E' apparsa come la volontà di lanciare in poco tempo un nuovo programma. Vorremmo che lo facesse anche per L'Aquila in modo da evitare che la situazione di questa città cada nel dimenticatoio" conclude Beatrice Costa.

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