Emergenza migranti, il sindaco di Ventimiglia si autosospende dal Pd
Con lui anche anche un assessore, undici consiglieri del Partito Democratico e il direttivo del circolo Pd locale. "Si tratta di una protesta nei confronti delle istituzioni e nei confronti del Pd che proprio nelle istituzioni svolge un ruolo determinante", spiegano
Il sindaco di Ventimiglia, Ernesto Ioculano, si autospende dal Pd per protesta contro l'inerzia da parte del Governo e del ministero dell'Interno sulla questione migranti. Con lui ci sono anche un assessore, undici consiglieri del Partito Democratico e il direttivo del circolo Pd locale.
"Negli ultimi mesi abbiamo sollecitato invano provvedimenti e chiesto un piano condiviso per far fronte alla situazione. La risposta è arrivata solo con la visita del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Ma qualcosa è andato storto…", ha spiegato il primo cittadino al Secolo XIX, mostrando l'accampamento dei migranti che cresce di giorno in giorno a Ventimiglia, un"buco nero nel quale è facilissimo entrare, ma impossibile uscire: chiusa tra gli arrivi di massa di migranti del sud Italia e i respingimenti della Francia", come spiega il quotidiano ligure.
"A Ventimiglia ho vissuto sia l’esodo dei Curdi, sia la fuga dei tunisini. Ma erano cose diverse. Si sapeva che erano emergenze temporanee. Ora siamo di fronte ad una situazione di cui non si vede la fine. E, sia lo Stato, sia la Regione, non possono scaricare tutto sui sindaci", ha raccontato Franco Paganelli, il più anziano dei consiglieri comunali di Ventimiglia, iscritto al Pci nel lontano 1965. Gli fa eco il capogruppo Pd Diego Ferrari: "Si tratta di una protesta nei confronti delle istituzioni, e nei confronti del Pd che proprio nelle istituzioni svolge un ruolo determinante".