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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il sottosegretario Siri indagato per corruzione, la replica: "Non ne so nulla"

Il leghista, sottosegretario ai Trasporti, è indagato insieme ad altre nove persone nell'ambito di una inchiesta della Dia coordinata dalla Dda di Palermo e di Roma. L'ipotesi dei pm è uno scambio di favori con un imprenditore nel settore dell'eolico

Guai per il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri. Il 47enne leghista è finito sul registro degli indagati insieme ad altre nove persone con l'accusa di corruzione, nell'ambito di una inchiesta della Dia coordinata dalla Dda di Palermo e di Roma su presunte irregolarità nel settore dell'eolico. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guodo e da quello di Roma Paolo Ielo. L'ipotesi dei pm è uno scambio di favori con un imprenditore nel settore dell'eolico.

Siri indagato per corruzione: la replica

Venuto a conoscenza dell'indagine a suo carico, il sottosegretario Siri ha replicato attraverso l'agenzia di stampa AdnKronos: "Io indagato? Non ne sono niente, non so se ridere o piangere. Io non mi sono mai occupato di eolico in tutta la mia vita. Sono senza parole". Secondo l'accusa, tramite l'ex parlamentare di Forza Italia Paolo Arata, responsabile del programma della Lega sull'Ambiente, il sottosegretario avrebbe ricevuto denaro per modificare un norma da inserire nel Def 2018, che avrebbe favorito l'erogazione di contributi per le imprese che operano nelle energie rinnovabili. Ma la norma non è mai stata approvata.

"Non so assolutamente chi sia questo imprenditore coinvolto (Vito Nicastri ndr) – continua Siri - non mi sono mai occupato di energia e non davvero chi sia questa persona, credo che si tratti di un errore di persona". Siri, che non ha ancora ricevuto l'avviso di garanzia, chiede di "avere al più presto notizie su questa indagine. Non so proprio di cosa si tratti". 

E aggiunge: "Io sono qua a disposizione e non ho nessun problema. Comunque sono davvero allibito". E annuncia: "Chiederò di essere sentito, devo leggere queste carte e chiamare un avvocato. Dovrò attrezzarmi e vedere cosa succede...".

Toninelli ritira le deleghe a Siri

"Alla luce delle indagini delle procure di Roma e Palermo, con il coinvolgimento della Direzione investigativa antimafia di Trapani, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha disposto il ritiro delle deleghe al sottosegretario Armando Siri, in attesa che la vicenda giudiziaria assuma contorni di maggiore chiarezza". Lo dice in una nota il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Secondo il ministro, si legge in una nota del Mit, "una inchiesta per corruzione impone infatti in queste ore massima attenzione e cautela".

Di Maio: "Se fatti venissero confermati Siri dovrebbe dimettersi"

"Ho appreso i fatti venendo qui, e se i fatti fossero questi, Siri dovrebbe dimettersi". È il Vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ad affermarlo, interpellato a margine di un convegno di Unioncamere, riguardo alla vicenda che coinvolge il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri (Lega) indagato dalla Procura di Roma per corruzione. "Il tema non è che un Sottosegretario è indagato, il tema è che i fatti sono legati alla mafia" ha sottolineato Di Maio.

Lega: "Piena fiducia in Siri"

"Piena fiducia le sottosegretario Armando Siri, nella sua correttezza. L'auspicio è che le indagini siano veloci per non lasciare nessuna ombra". Lo si legge in un comunicato della Lega.

Pm: "Arata chiese a Siri di modificare la norma sul mini eolico"

"Le investigazioni effettuate hanno svelato lo stretto collegamento tra Arata ed esponenti del partito della Lega, in particolare l'attuale sottosegretario alle infrastrutture Armando Siri, stimolato da Arata a promuovere una modifica regolamentare degli incentivi connessi al mini-eolico". E' quanto scrivono i pm nel decreto di perquisizione nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge il sottosegretario Armando Sii. "Si tratta di un vicenda emersa nel presente procedimento, i cui relativi atti sono stati trasmessi successivamente alla procura della repubblica di Roma, ufficio con il quale è stato attivato ed è in corso un coordinamento investigativo", dicono i magistrati. Armando Siri, secondo la Procira di Palermo, e ora di Roma, avrebbe intrattenuto rapporti con Paolo Arata, un docente universitario, genovese come Siri. Su di lui indaga da tempo la Dda di Palermo per i suoi contatti con l'imprenditore Vito Nicastri, il "re" dell'eolico che è agli arresti domiciliari. Oggi Siri ha detto di non conoscere Nicastri.

Indagato anche un alto dirigente siciliano

C'è anche Alberto Tinnirello, alto dirigente regionale siciliano tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta che coinvolge il sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione. Tinnirello era il responsabile del Servizio III Autorizzazioni e concessioni del Dipartimento Regionale dell'Energia e dei Servizi di Pubblica utilità dell'Assessorato regionale all'energia ed ai servizi di pubblica utilità, competente per l'istruttoria ed il rilascio delle Autorizzazioni Uniche del decreto legislativo 29 dicembre 2003. Secondo la Procura avrebbe dato "informazioni sullo stato delle pratiche amministrative inerenti la richiesta di autorizzazione integrata ambientale per la costruzione e l'esercizio degli impianti di bio-metano di Franconfonte e Calatafimi".

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