rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Epidemia Ebola

Ebola, l'emergenza di chi il virus lo cura: "Siamo pochi e provati"

La denuncia degli infermieri dell'istituto Spallanzani, l'ospedale che ha preso in cura il primo italiano contagiato dall'Ebola: "Facciamo già i doppi turni, ora in situazione di emergenza come faremo? Ci sono anche altri pazienti da curare"

ROMA - Un'emergenza, sanitaria, all'interno di un'altra emergenza, lavorativa. La necessità di essere sempre "al massimo" contro la realtà di un organico ridotto al minimo. E' una situazione ai limiti del paradossale quella dell'istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, l'ospedale che lunedì sera ha accolto il primo italiano - un medico di Emergency - contagiato dal virus Ebola. Il dottore, che era in servizio in Sierra Leone, è risultato positivo al test per il contagio ed è stato immediatamente rimpatriato e ricoverato allo Spallanzani, dove sarà curato con un "trattamento antivirale specifico con farmaco non registrato", una cura sperimentale quindi. Ma se da un lato l'istituto è all'avanguardia, dall'altro non mancano i nei. E a pagare sono, soprattutto, i lavoratori.

L'emergenza Ebola, ha denunciato  Adriano De Iuliis, infermiere e segretario aziendale Rsu Nursind, "si inserisce in una situazione critica per la carenza del personale infermieristico che ormai denunciamo da tempo". A preoccupare i dipendenti del centro, evidentemente, non è il rischio sanitario - al quale sono comunque abituati - ma le effettive condizioni di lavoro. "Siamo tranquilli dal punto di visto della gestione dell'infezione, non ci sono ansie - ha chiarito l'infermiere in una nota riportata da QuotidianoSanità - Ma ci lamentiamo perché siamo pochi e provati".

Una situazione che, denunciano i lavoratori, va avanti da tanto. Troppo. "Da tempo andiamo chiedendo, anche in Regione Lazio, la sostituzione delle colleghe in maternità e in assenze lunghe - ha recriminato De Iuliis in una nota, pubblicata da 'QuotidianoSanità' - Purtroppo questo non avviene nemmeno con del personale a tempo determinato. Questo costringe il personale a turni lunghi oltre l’orario massimo consentito dalla legge, anche 14-17 ore consecutive, con aggravio di responsabilità, stress, stanchezza e un monte ore straordinario rilevante". 

Ora che la situazione è di emergenza, la paura dei dipendenti è che vengano chiesti altri sforzi. Ancora una volta a loro. "Finora in questa situazione hanno lavorato anche i colleghi che compongono la speciale “task force” in quanto personale estrapolato dai servizi comuni. In un contesto già provato dalla carenza di personale si chiede agli infermieri un ulteriore sforzo con - ha fatto notare l'infermiere - maggiore rischio clinico”

VIDEO | Aereo, ambulanza e barelle speciali: l'arrivo del medico contagiato in Italia

ebola foto ap-2

Nella speranza di infermieri e dottori che questo non accada, sono stati gli stessi dottori a diramare in giornata il primo bollettino medico sulle condizioni del paziente. Il medico di Emergency, riferisce l'ospedale, ha febbre a trentanove con brividi, ma nessun segno di disidratazione cutanea. Il medico della Ong, secondo quanto riferito dai sui colleghi dello Spallanzani, "riferisce da giovedì venti novembre un unico episodio di vomito e diarrea senza presenza di sangue, associato ad astenia e febbricola". La febbre, prosegue il bollettino, è comparsa domenica ventitré novembre, regredita però dopo l'assunzione di antipiretici. Oggi presenta "malessere generale con iperemia congiuntivale, fegato e milza nella norma, torace senza rumori patologici".

Durante una conferenza stampa il commissario straordinario dello Spallanzani, Velerio Fabio Alberti, ha spiegato che il paziente “potrà comunicare con la famiglia solo via telefono. Non sono previsti incontri".

Presente in conferenza stampa anche Cecilia Strada, presidente di Emergency, che ha provato a ricostruire la "storia" del medico contagiato. "Non è stato possibile ricostruire come è avvenuto il contagio in Sierra Leone del nostro medico. Abbiamo deciso per una questione di privacy di non fornire informazioni dettagliate su chi è lui - ha aggiunto Strada - Possiamo però dire che ha cinquant'anni, è un infettivologo e ha già lavorato con Emergency. Era alla sua prima missione in Sierra Leone, dove era giunto il ventotto settembre".

Ebola: lo sciopero delle infermiere Usa | Foto da Twitter

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ebola, l'emergenza di chi il virus lo cura: "Siamo pochi e provati"

Today è in caricamento