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Giovedì, 25 Aprile 2024
Avellino

Avellino, spari contro villa confiscata alla camorra e gestita da Libera

L'edificio, sede del "Maglificio100Quindici Passi", è il primo bene confiscato alle mafie nell'avellinese. Non è questa la prima intimidazione: l'ufficio del sindaco di Quindici è stato preso di mira da ignoti che hanno riversato urina sul pavimento

A colpi di fucile hanno fatto saltare la scritta "Bene riscattato alla camorra e restituito all'Italia" sul portale d'ingresso della villa bunker confiscata al clan della camorra dei Graziano, a Quindici in provincia di Avellino. Una vera intimidazione, forse perché quello è stato il primo bene della zona confiscato alla mafia, forse perché diventerà un maglificio che darà lavoro a tante persone, forse perché verrà a inaugurarla il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti. Verrà comunque qui, insieme al prefetto di Avellino, Carlo Sessa, a inaugurare il "Maglificio100Quindici Passi", destinato a produrre maglieria artigianale. Secondo le prime informazioni, gli spari non hanno provocato feriti e l’attacco ha colpito solo il cancello esterno.

LA STORIA DELLA VILLA - Grazie al contributo della Fondazione con il Sud, la cooperativa sociale Oasiproject ha trasformato la villa bunker in un laboratorio di maglieria artigianale. È uno dei rari casi in cui un’immobile confiscato diventa un vero e proprio sito industriale. In vista dell’apertura del laboratorio, gli uomini della squadra mobile della questura di Avellino, insieme agli agenti del commissariato di Lauro (Avellino) e al nucleo prevenzione crimine della Campania, hanno svolto controlli sul territorio del Vallo di Lauro, con posti di blocco e controlli di sorvegliati speciali, pregiudicati e presunti affiliati ai clan Cava e Graziano, che da decenni, nel contesto di una sanguinosa faida, si contendono il controllo delle attività criminali sul territorio.

LE INTIMIDAZIONI - Non è la prima volta che si verificano episodi del genere. Già a settembre, altri colpi di arma da fuoco sono stati indirizzati contro l’abitazione del sindaco di Quindici, Eduardo Rubinaccio, e alcuni giorni fa il suo ufficio nella sede comunale è stato preso di mira da ignoti che hanno riversato urina sul pavimento.

Spari contro villa confiscata alla Camorra | Foto da Libera Avellino

Intanto Libera ha fatto sapere che l'inaugurazione, nonostante le numerose intimidazioni si terrà comunque: "In questi anni i ragazzi hanno sostenuto il comitato Don Peppe Diana e le cooperative sociali del territorio e hanno contribuito alla conoscenza e allo sviluppo di queste realtà raccontandole per tutta italia; hanno osservato ed imparato a gestire e fare economia sociale! Sono ragazzi che nonostante tutto, in questo paese hanno ancora il coraggio di sognare un paese migliore! Non possiamo lasciare soli, domani saremo tutti presenti x dire da che Parte Stiamo!" si legge sul profilo Facebook di Libera Avellino.

"Hanno sparato sui sogni ed è una cosa vergognosa. Vogliono distruggere il sogno di un’intera comunità formata da cittadini per bene che hanno deciso in maniera inequivocabile da quale parte stare. Io, come tante altre persone che hanno creduto in questo sogno, voglio vedere la sua realizzazione concreta e che ha visto l’impegno di decine di cittadini e volontari. Oggi abbiamo capito che il lavoro fa paura alla camorra. E noi ci muoveremo proprio in questo senso, intensificando la ricerca di risorse" spiega Marco Collio, assessore alla trasparenza del Comune di Avellino

"La malavita imbraccia le armi e spara per sopraffare e tenere a bada chi agisce nella legalità, chi investe sul lavoro, chi crede nell'integrazione delle persone e nella crescita dei territori. Condanniamo il gesto senza se e senza ma. Un gesto che ci deve indignare, preoccupare e far scegliere da che parte stare. Ai nostri cooperatori dico: non arrendiamoci, e non pensiamo mai di essere dalla parte sbagliata. Le istituzioni e le comunità hanno il dovere di intervenire, di proteggere chi investe per il bene comune e per lo sviluppo dell'economia locale e regionale. Siamo vicini alla nostra cooperativa e a quanti si stanno impegnano per la legalità e l'occupazione" ha commentato Maria Patrizia Stasi, presidente di Confcooperative Campania. 

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