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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Stamina, tutto daccapo: "Domani riprendiamo le cure"

E' Mariano Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation, a dare l'annuncio: "Via libera dagli Spedali di Brescia, domani curiamo un bambino. Farò io stesso l'iniezione, se me lo vietano chiamo i carabinieri"

ROMA - Sembrava essere naufragato completamente il metodo Stamina, fra indagini, processi e rifiuti dei medici. Invece, la controversa metodologia di cura ideata da Davide Vannoni, potrebbe avere ancora un'altra chance. Forse l'ultima. Ad annunciarlo è il vicepresidente di Stamina Foundation, Marino Andolina, che esulta. "Abbiamo avuto il via libera dall'ospedale - gli Spedali Civili di Brescia - domani alle dieci sottoporremo alla cura Federico". 

L'ok, ha spiegato Andolina, sarebbe arrivato dopo un colloquio con il direttore generale degli Spedali, Ezio Belleri. "Se mi impedirà di procedere chiamerò la forza pubblica per far ottemperare la sentenza del Tribunale di Pesaro" ha minacciato Andolina. Che poi ha charito: "La farò io stesso, evitando imbarazzi ai medici di Brescia che hanno deciso di non somministrare più i trattamenti". 

Evidentemente felice per la scelta il numero due di Stamina, che non nasconde un po' di sorpresa. "Non me l’aspettavo - ha confessato - Ero tendenzialmente pessimista, ma alla fine il buon senso ha avuto il sopravvento. Rifiutare un ordine di un giudice e di un suo ausiliario sarebbe stato un reato non da poco". Insomma, per domani sembra tutto pronto. La biologa di Stamina arriverà agli Spedali Civili, "andrà in laboratorio, scongelerà la fiala e avvierà la procedura di preparazione della siringa per l’infusione. Io - ha spiegato Andolina - andrò a prenderla, firmerò l’atto di consegna, e inietterò le cellule per via lombare ed endovenosa al piccolo in rianimazione. In questo modo - ha precisato provocatoriamente - ho in qualche modo assecondato anche la richiesta dell’Unione medici italiani, di non imporre ai medici bresciani la somministrazione del trattamento".

A usufruire del trattamento sarà Federico, un bimbo di tre anni e mezzo affetto dal morbo di Krabbe, trattato già sette volte con le infusioni di staminali con il metodo Stamina. La mamma del piccolo in mattinata aveva rivolto un appello agli Spedali bresciani. "Rispetto per mio figlio. Chiedo solo il rispetto della legge, dell’ordine dei giudici e della vita di questa creatura - aveva auspicato - Siamo pronti ad azioni penali, se necessario. I medici che oggi si oppongono sono gli stessi che hanno scritto, dopo aver somministrato centinaia di infusioni, che non ci sono effetti collaterali. Oggi di cosa hanno paura? Noi stiamo ancora cercando in lungo e in largo altri clinici, lo stiamo facendo attraverso tutti i canali a nostra disposizione. Al momento - aveva concluso - non abbiamo trovato nessuno disponibile".

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