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Giovedì, 25 Aprile 2024
CASO CUCCHI

Epilessia, droghe, stress: "Ora ci diranno che Stefano è morto di tumore"

Fabio Anselmo, legale della famiglia Cucchi, commenta a Today le motivazioni della sentenza che ha assolto i cinque medici del Pertini: "Si basa su una perizia che si è rivelata nulla". La sorella Ilaria: "Amareggiata e indignata, questo non è un processo normale"

"Cosa ci aspettiamo? Non lo so, magari che qualcuno dichiari che Stefano è morto per un tumore". Fabio Anselmo, legale della famiglia di Stefano Cucchi, è sarcastico ma non nasconde che il momento è delicato. Dopo i risultati della nuova perizia disposta dal Gip - secondo cui la causa di morte più attendibile è un attacco epilettico - oggi sono state rese note le motivazioni della sentenza che ha assolto da ogni accusa i cinque medici imputati per omicidio colposo: il primario Aldo Fierro, e i medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis Preite e Silvia Di Carlo

La morte di Stefano Cucchi, scrivono i giudici d’appello, "è dipesa da una grave alterazione dei processi metabolici, causata da un'insufficiente alimentazione e idratazione già iniziata prima dell'arresto, alla quale devono aggiungersi le numerose patologie" da cui Stefano era affetto: epilessia, tossicodipendenza e, non ultimo, lo stress dovuto ai dolori causati dalle lesioni lombo-sacrali, che ne avevano determinato il ricovero presso la struttura protetta dell'Ospedale Sandro Pertini.

Ilaria Cucchi al tribunale di Roma | Foto da Infophoto

Per i giudici i camici bianchi "hanno colposamente omesso di diagnosticare la sindrome da inanizione" ma "appare logicamente poco probabile che Cucchi si sarebbe salvato".

Insomma la Corte ritiene "che Cucchi, durante la permanenza presso la predetta struttura non ha mangiato e bevuto a sufficienza". Quanto alle spiegazioni alternative sulla causa di morte, fornite dai consulenti di parte, queste "hanno il limite di avere analizzato in modo frammentario le evenienze fattuali, dando rilevanza a singoli segni e non valutando in modo complessivo la sintomatologia. Non è escluso "come rilevato dai periti, che la causa ultima della morte sia rinvenibile nell'instaurarsi di processi neurologici, ma legati al deterioramento cellulare, determinato dalla sindrome da inanizione".

Motivazioni che lasciano l'amaro in bocca alla famiglia Cucchi: "Come sorella di Stefano e come cittadina sono indignata e amareggiata per un processo che normale non è. Mi rivolgo al presidente di Anm e al Csm - dice Ilaria Cucchi - per sapere se considerano fisiologico l’andamento processuale sulla morte di Stefano".

Più cauto il legale della famiglia che raggiunto da Today.it dà un doppia lettura delle tesi dei magistrati: "Voglio esaminare bene le carte, ma da una prima lettura mi sembra che venga riconosciuto un collegamento tra i dolori per le fratture vertebrali, e dunque il pestaggio, e la morte stessa". 

"Quello che non condividiamo - prosegue Anselmo - è la decisione di sposare in materia acritica le motivazioni di una perizia che si è rivelata nulla".

La perizia sulla morte di Stefano Cucchi

La perizia, appunto.  Solo tre giorni fa la nuova perizia disposta dal giudice di Roma, nell’ambito dell’inchiesta bis sulla morte di Cucchi, aveva ipotizzato che l’epilessia fosse l’ipotesi più attendibile per il decesso. Ma il documento redatto dal perito Francesco Introna aveva individuato anche un’altra ipotesi riconoscendo "il ruolo del globo vescicale" provocato dalle fratture come possibile causa della morte.

Nelle conclusioni il perito riconosce la prima ipotesi come la più probabile, benché "priva di riscontri oggettivi". Una circostanza che ha spinto Ilaria Cucchi ad affermare, sull’Espresso, che i periti riconoscono i danni delle fratture ma poi si tirano indietro "per il timore delle conseguenze politiche". Ciò nonostante la stessa Cucchi si dice convinta che "con una perizia così ora sappiamo che finalmente abbiamo ottime possibilità di vedere processati gli indagati per omicidio preterintenzionale". Ma su questo punto il legale non si sbilancia: "Ieri abbiamo avuto un lungo colloquio con la Procura. Posso solo dire che siamo fiduciosi e soddisfatti". 

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