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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Roma

Cucchi, la Cassazione annulla l’assoluzione dei medici ma scatta la prescrizione

Annullato con rinvio delle assoluzioni dei 5 medici dell'ospedale Pertini di Roma accusati di concorso in omicidio colposo in relazione alla morte di Stefano Cucchi il 22 ottobre 2009. La sorella Ilaria: "Oggi sappiamo la verità"

ROMA - La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio le assoluzioni dei 5 medici dell’ospedale Pertini di Roma, accusati di omicidio colposo per la morte di Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre 2009 nella struttura protetta del nosocomio romano, 6 giorni dopo il suo arresto per droga.

La Cassazione ha accolto il ricorso della Procura generale della Capitale contro la sentenza di appello-bis con cui la Corte d’assise d’appello di Roma aveva nuovamente assolto i 5 medici. Anche il sostituto pg di Cassazione Antonio Mura ha sollecitato l’annullamento delle assoluzioni e chiesto un ulteriore processo a carico dei 5 medici, ricordando che “Cucchi poteva essere salvato”. I cinque medici dovrebbero ora comparire davanti ad un’altra sezione della corte di Assise di Appello ma i termini della prescrizione del reato scattano oggi.

“E’ un momento importante per la nostra famiglia, un momento di riflessione sugli otto anni trascorsi e su quanto sia stato difficile arrivare fino ad oggi, un momento di riconoscimento di quella verità che era sotto gli occhi di tutti e che ora dopo tanta fatica finalmente è arrivata nelle aule della giustizia”, ha commentato al telefono con Askanews Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, ringraziando il procuratore generale della capitale e il procuratore generale della Cassazione, “un momento importante anche se – ha aggiunto – non posso non pensare a tutto quello che ci è costato, a quello che è successo con i periti della corte, a tutto ciò che è stato detto e fatto fuori ed entro le aule dei tribunali e quanto tutto questo ci è costato”.

“Noi – ha aggiunto l’avvocato Fabio Anselmo – ringraziamo il procuratore generale Eugenio Rubolino che non si è arreso alla seconda assoluzione, facendo ricorso ancora in Cassazione, ringraziamo il pg della Cassazione Mura che oggi si è battuto per fare giustizia, e – ha sottolineato con ironica amarezza – per la prescrizione noi ringraziamo i periti nominati dai giudici di merito. Periti che hanno saputo creare tanta confusione sulla causa di morte di Stefano provocando quello che ormai è sotto gli occhi di tutti, cioè l’allungamento dei processi e la prescrizione”. E “le parole che ha detto il pg che Stefano si poteva salvare pesano come macigni”. “Sono le stesse parole della procura di Roma nel capo di imputazione nella seconda inchiesta contro i carabinieri accusato del violento pestaggio. ma non è altro l’evidenza dei fatti negata per 7 anni e che ora emerge dalla nebbia sollevata”. “Noi – ha concluso l’avvocato – continuiamo ad avere fiducia e appena potrà partire il processo bis ne prenderemo parte, ormai siamo vicini al traguardo, chi ha causato la morte di Stefano sarà chiamato alle proprie responsabilità”.

Otto anni di indagini e processi

Il 15 ottobre 2009 Stefano viene fermato dai carabinieri con l'accusa di detenzione di stupefacenti;
16 ottobre 2009: a piazzale Clodio si svolge l'udienza di convalida dell'arresto;
22 ottobre 2009: Cucchi muore all'ospedale Sandro Pertini. La Procura di Roma apre un'inchiesta.

Il 5 giugno 2013: fine del processo in assise che assolve tre agenti della polizia penitenziaria e tre infermieri del Pertini. Condannati a pene comprese fra gli 8 mesi e i 2 anni di reclusione sei medici in servizi alla struttura protetta dell'ospedale;
31 ottobre 2014: assoluzione per tutti gli imputati nel giudizio di appello;
12 gennaio 2015: la Corte d'assise d'appello deposita i motivi della sentenza, disponendo la trasmissione degli atti al pm per nuovi accertamenti sull'operato di alcuni carabinieri e sul pestaggio subito da Cucchi;
11 dicembre 2015: incidente probatorio davanti al gip che ordina una perizia sul pestaggio subito da Cucchi.

Il 15 dicembre 2015 la Cassazione conferma le assoluzione di agenti, infermieri e del primo medico che visitò Cucchi al Pertini. Nuovo processo, invece, per gli altri medici la cui assoluzione viene ribadita il 18 luglio 2016 dalla corte d'assise d'appello perchè il fatto non sussiste.

Il 4 ottobre 2016 il 'pool' di periti nominati dal giudice conclude gli accertamenti escludendo un nesso tra il violento pestaggio e il decesso di Cucchi. Per gli esperti, il geometra è morto improvvisamente di epilessia, ritenuta causa "dotata di maggiore forza e attendibilità"

La svolta. Il 17 gennaio 2017 la Procura di Roma chiude l'inchiesta bis contestando il reato di omicidio preterintenzionale a tre carabinieri e negando che la causa della morte sia l'epilessia. Falso e calunnia sono gli altri reati ipotizzati a carico di altri due militari. Il 14 febbraio 2017 la Procura firma la richiesta di rinvio a giudizio per i cinque carabinieri.

Infine il 19 aprile 2017 la Cassazione annulla con rinvio le assoluzioni dei 5 medici dell'ospedale Pertini di Roma accusati di concorso in omicidio colposo

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