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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Italia

Strage Viareggio, Mauro Moretti condannato a 7 anni in appello

L'ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana aveva rinunciato alla prescrizione: "Sono innocente". Oggi la pronuncia della corte d'appello a dieci anni dall'incidente che provocò la morte di 32 persone

La Corte d'Appello di Firenze ha condannato Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana ed ex ad di Ferrovie dello Stato, a 7 anni di reclusione per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009.

Erano le 23:48 quando un carro cisterna carico di Gpl deraglia entrando alla stazione ferroviaria di Viareggio: l'intero quartiere Ponchielli viene travolto da forti esplosioni mentre un incendio divora le case. Il bilancio finale della strage di Viareggio sarà drammatico: 32 morti tra cui anche alcuni bambini.

Sempre per la strage di Viareggio la Corte d'Appello di Firenze ha condannato Michele Mario Elia, ex ad Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad Trenitalia, a 6 anni di reclusione. Per Soprano l'accusa aveva 7 anni e mezzo; 14 e mezzo per Elia.

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Strage di Viareggio, Moretti rinunciò alla prescrizione

Il processo di primo grado si era concluso il 31 gennaio 2017 con 23 condanne e 10 assoluzioni. Moretti era stato condannato in primo grado a 7 anni di carcere in quanto ex amministratore delegato per Rete Ferroviaria Italiana, ma assolto come ex ad di Ferrovie dello Stato, mentre Michele Mario Elia, in qualità di ex ad di Rete ferroviaria italiana, ha subito una condanna a 7 anni e 6 mesi, come Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia.

Richieste di condanna minori per gli imputati tedeschi e austriaci, amministratori e tecnici di Gatx Rail Austria (la società titolare del carro che sviò e prese fuoco) e Officine Jugenthal di Hannover (dove fu fatta la manutenzione dell'asse del vagone spezzatosi prima dell'incidente). Le richieste considerano 6 mesi di taglio per la prescrizione scattata nel maggio 2018 per i reati di incendio colposo e lesioni personali colpose.

Mauro Moretti aveva riunciato alla prescrizione. "Mi ritengo innocente" aveva detto parlando alla Corte d'appello di Firenze, davanti anche a familiari delle vittime. Proprio l'istituto della prescrizione è quanto fa di più adirare le vittime dei disastri colposi che a fine Gennaio aveva presentato al ministro Bonafede la richiesta di modifica della disciplina.

Tra le richieste del comitato "noi non dimentichiamo" c'era infatti la riforma della prescrizione ritenendo inaccettabile l'ombra del "troppo tardi" che aleggia ad esempio sulle sentenze.

Quando la legge protegge chi procura stragi più che le vittime

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