rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Carcere

Suicida in carcere: chi ha commentato su Facebook verrà sospeso

Scattano anche i provvedimenti giudiziari: "Comportamenti gravi ma isolati, da cui bisogna prendere le distanze". Il ministro Orlando spera in un percorso di "formazione degli agenti nell'uso dei social"

Sono scattati sedici provvedimenti cautelari di sospensione per la vicenda degli insulti via Facebook a un detenuto suicida da parte di agenti della polizia penitenziaria. Lo ha annunciato il capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Santi Consolo, aggiungendo di aver "concordato con il direttore del personale l'avvio del procedimento disciplinare".

Consolo ha anche "trasmesso un rapporto corposo predisposto dal nucleo investigativo centrale all'autorità giudiziaria perché faccia le sue valutazioni: se ci sono reati questa amministrazione si costituirà parte civile per danno all'immagine". E' stata anche avviato un confronto tra tutte le sigle sindacali di polizia penitenziaria perché prendano le distanze da quanto accaduto. In fine una circolare richiama tutti gli appartenenti all'amministrazione penitenziaria, e non solo gli agenti, ai propri doveri. 

Intanto anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha deciso di intervenire, convocando le varie organizzazioni sindacali. Una decisione presa a quattro mani con Consolo, "perché, al di là delle iniziative disciplinari con un collegio che si pronuncerà" sarebbe necessaria anche "un'iniziativa 'politica' da parte dei rappresentanti della polizia penitenziaria". Orlando ha poi detto: 

Gli agenti di polizia penitenziaria sono impegnati ogni giorno per impedire i suicidi in carcere e atti di autolesionismo e sul fronte dell'umanizzazione del carcere. Tra le iniziative di cui ho parlato con il capo del Dap ce n'è una che va in questa direzione: la formazione degli agenti di polizia penitenziaria nell'uso dei social network

Sul tema si è espresso anche il mondo delle associazioni: Patrizio Gonnella, presidente di Antigone (associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale) spiega la situazione in cui si trova il carcere di Opera di Milano e il rapporto tra detenuti e guardie carcerarie: "Il ruolo dell'agente è quello di garante della legalità dentro il carcere, ma prima di tutto deve essere un esempio di legalità. Se si dicono quelle frasi brutali chi si fiderà più di quel personale interno?". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Suicida in carcere: chi ha commentato su Facebook verrà sospeso

Today è in caricamento