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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Monza e della Brianza

Avvelenati da tallio, nuovo caso: ricoverata coppia 80enne

Prosegue il giallo "tallio" in Brianza: martedì mattina sono stati ricoverati i suoceri di Domenico del Zotto, fratello di Patrizia del Zotto,la prima delle tre vittime morta per avvelenamento da tallio che ha colpito la famiglia Nova Milanese

Si infittisce il mistero del caso di avvelenamento da tallio. Martedì mattina sono stati ricoverati i suoceri di Domenico del Zotto, fratello di Patrizia del Zotto: la prima delle tre vittime morta per avvelenamento da tallio che ha colpito una delle famiglie più stimate di Nova Milanese: 83 anni il marito, 81 la moglie, hanno manifestato forti difficoltà respiratorie.

Dopo averli visitati, i medici hanno scoperto che avevano anche loro sintomi tipici da presunta intossicazione da tallio. Sarà dimesso tra pochi giorni invece Enrico Ronchi, il marito di Patrizia, la prima vittima del tallio, morta perché aveva in corpo una concentrazione di veleno dieci volte superiore a quella consentita.

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Invece, la badante, Serafina Pogliani, e la sorella, Laura del Zotto, saranno presto trasferite in un centro specializzato a Pavia per proseguire le cure. C’è infine il problema incubazione: le indagini hanno accertato che l’incubazione è durata non oltre 15 giorni: quando cioè tutta la famiglia del Zotto era già rientrata a casa dalle vacanze. Dunque, pare essere sempre più probabile che l’avvelenamento sia avvenuto a Nova Milanese e non a Udine, nella casa di vacanze di Varmo.

Che cos'è il Tallio: veleno potente quanto raro

Il tallio, elemento contenuto anche negli escrementi di piccione, è un veleno che colpisce raramente in Italia, ma una volta entrato nell'organismo è molto difficile da eliminare. Lo ha affermato Carlo Locatelli, direttore del Centro Nazionale di Informazione Tossicologica della Fondazione Maugeri di Pavia. 

"Nel nostro centro abbiamo al massimo un caso l'anno, anzi forse meno - spiega Locatelli -. E' una sostanza che una volta era una causa più frequente di avvelenamento perché veniva usato come topicida, poi  è  stato proibito dall'Ue. Ci sono stati dei casi a volte criminosi di avvelenamento, a volte un uso accidentale di prodotti che non si dovevano utilizzare, magari comprati da Internet. E' presente anche in alcuni dispositivi elettrici ed elettrotecnici".

Il tallio, continua l'esperto,  è un veleno molto potente, tossico sia per inalazione che per ingestione, difficile da diagnosticare e trattare, anche se esistono dei farmaci che lo 'estraggono' dall'organismo. "E' una molecola molto piccola - spiega - una volta che entra nei tessuti si diffonde velocemente, ed è difficile da eliminare. Ci sono dei trattamenti ma molto lenti, l'organismo deve reggere all'avvelenamento. In alcuni casi servono diversi mesi di cure perché il livello torni alla normalità, abbiamo avuto dei casi in cui sono stati necessari cinque mesi di trattamenti".  

I danni principali causati dal veleno sono a carico del sistema nervoso, ma può dare anche problemi cardiaci. I sintomi immediati sono di tipo gastrointestinale. La dose letale varia a seconda di chi lo ingerisce. "Questo elemento ha un assorbimento gastrico molto rapido - conferma Paolo Maurizio Soave, del Centro Antiveleni del policlinico Gemelli di Roma - e danneggia tutti gli organi, dal rene al pancreas al cuore ai polmoni. La tossicologia è fatta da due elementi, la persona e la sostanza tossica incriminata. Il tallio a certe dosi è  tossico, ma chiaro che la tossicità si incrementa sulla base di patologie e condizioni preesistenti. In generale un giovane può sopportare di più il veleno, mentre per un anziano la dose letale  più bassa". 

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