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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Bufere di neve, poi il terremoto: "Abbandonati a noi stessi, grazie allo Stato italiano"

"Siamo sotto la neve, non riusciamo nemmeno a scappare". Gli sos sui social network e la rabbia di sindaci e cittadini dopo le nuove scosse nel Centro Italia: "Grazie Stato italiano, grazie per esserti ricordato di noi. Non il terremoto, non la neve, ma è la burocrazia che ci tiene sotto scacco". Il governo ha mobilitato l'esercito, ma i soccorsi sono complicati

Si sentono tagliati fuori dal mondo, abbandonati a loro stessi. Non hanno luce, non hanno strade percorribili né ospedali agibili, non possono comunicare con i telefoni. Dopo le bufere di neve dei giorni scorsi e le forti scosse di terremoto di oggi, molti cittadini delle province di Rieti, L'Aquila, Macerata e Ascoli Piceno sono isolati. Completamente isolati. 

Se qualcuno vi dirà che la gente dell’Appennino è gente tosta credetegli sulla parola. Poche polemiche, tanto orgoglio. Ma ora forse la misura è colma, come cerca di far capire il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui: "Non il terremoto, non la neve, ma la burocrazia. In questi mesi di forte emergenza - dice - non ho mai voluto lamentarmi, ho evitato ogni polemica e ho cercato sempre e solo di capire le difficoltà enormi con cui tutti facciamo i conti. Ma tutto ha un limite".

"VENITE A DARCI UNA MANO" - La popolazione è in preda al panico. Fuori la neve è alta e ha bloccato molte strade rendendo i soccorsi ancora più complicati, in casa la paura è tanta. Prima il terremoto del 24 agosto, poi lo stillicidio continuo delle scosse che sono continuate per giorni, settimane, mesi. Ora la neve e nuovamente il terremoto. E' sconfortato Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice. Il paese rietino è sotto due metri di neve. Gli spazzaneve non bastano, servono le turbine e Pirozzi, ai microfoni di Tele Radio Stereo, lancia un appello (qui il video):

Ci sono famiglie isolate, zone in cui è saltata la luce, non può arrivare nemmeno il 118. Il problema non sono i crolli, ma cercare di mettere al sicuro le persone. Mandate le turbine, la priorità sono queste famiglie che hanno vissuto un terzo terremoto e ancora resistono. Sono 48 ore che nevica su Amatrice e i registri storici ci dicono che è la nevicata più imponente dal 1954. Stiamo vicino a queste persone. Il contraccolpo psicologico è stato fortissimo. Dal 24 agosto è come se ci fosse stato un accanimento terapeutico. Io resisto, ma oggi dico all'Italia: venite a darci una mano a togliere la neve. Io sto soffrendo dentro di me per la difficoltà delle persone che non posso aiutare.

poliambulatorio amatrice-2

E' CROLLATO IL POLIAMBULATORIO - La bufera di neve che si è abbattuta sull’amatriciano in queste ultime ore ha danneggiato fortemente il Pass - la struttura sanitaria sostitutiva dell'ospedale "Francesco Grifoni" di Amatrice, inagibile – che si trova alla Casa di accoglienza “Padre Giovanni Minozzi”. La struttura temporanea non ha retto il peso della neve. Poi sono arrivate le scosse ed è montata la rabbia dei cittadini. Sulla pagina Facebook Amatrice 2.0 leggiamo: "La nevicata che nelle ultime ore ha colpito Amatrice ha fatto crollare il poliambulatorio. Perfetto, in caso di necessità non sarà possibile avere nemmeno un primo soccorso. Grazie Stato italiano, grazie per esserti ricordato di noi!".

"ABBANDONATI A NOI STESSI" - A Camerino, in provincia di Macerata, la situazione non è molto diversa. "Ho chiesto e sollecitato con una lettera alla Soi di Macerata e al Dicomac l'intervento dell'esercito, ma non ho ottenuto risposta", racconta il sindaco Gianluca Pasqui. "Questa mattina ho chiesto al Comando provinciale dei vigili del fuoco di informarmi sulle operazioni messe in atto dopo le scosse del terremoto e non solo non ho avuto risposta ma ho dovuto chiamare i carabinieri perché la lettera venisse presa in consegna. Quindi non sono in condizione di dire se ci siano stati altri crolli, perché non sono stato informato", ha dichiarato il sindaco.

Maltempo e terremoto: il dramma del Centro Italia

"Una firma, un nullaosta dal Dicomac che manca - aggiunge Pasqui - sta tenendo sotto scacco un'intera popolazione che si ritrova a fare i conti con le difficoltà enormi dovute alla straordinarietà di questa nevicata e ora del sisma. Siamo totalmente abbandonati a noi stessi". "Abbiamo 47 frazioni, di cui molte isolate. Con le nuove scosse - continua - la gente ha paura, e con la neve ha la sensazione di non poter scappare. Ci stanno già arrivando alcune richieste di cittadini di poter dormire fuori casa. Ma non vogliamo riaprire i centri di accoglienza. Vedremo dove sistemarli. Se sono pochi, forse nei container".

L'INTERVENTO DELL'ESERCITO - Sante Stangoni, sindaco di Acquasanta Terme in provincia di Ascoli Piceno, ha annunciato l'intervento dell'esercito ed ha invocato maggior supporto di mezzi: "L'esercito è fondamentale. So che stanno per arrivare, non so se nel primo pomeriggio, trenta spalatori, ma servono i mezzi. Già questo va bene, però ecco, servono molti più interventi. Non c'è la possibilità di comunicare perché spesso la rete va e viene e purtroppo abbiamo queste frazioni isolate. Poi sono arrivate anche le scosse, quindi tante persone adesso sono anche nel panico perché stanno rivivendo delle situazioni già viste purtroppo negli altri terremoti, quindi abbiamo bisogno di pulire il più possibile le strade, ma la situazione è veramente difficile. Perché noi come piccole realtà non abbiamo le potenzialità per intervenire in un'emergenza dove ci sono delle frazioni con due metri di neve".

Centro Italia, terremoto e neve: dramma senza fine

LA SITUAZIONE IN ABRUZZO - È emergenza totale anche in Abruzzo, in provincia di Teramo. Anche qui le scosse di terremoto hanno reso ancora più grave una situazione già difficilissima per le nevicate dei giorni scorsi e l'assenza di corrente elettrica (e a questo punto anche di viveri e medicinali). La Provincia di Teramo comunica che "le scosse di terremoto che continuano a susseguirsi rendono i soccorsi più difficili; continuano a rimanere isolati interi paesi, ci sono centinaia di richieste di aiuto da parte di cittadini senza luce da tre giorni e senza viveri; di cittadini malati in località isolate".


E nel capoluogo la situazione non è migliore: "La città di Teramo si è svuotata; frane e smottamenti su molte strade provinciali della Pedemontana, slavina a Prati di Tivo. Isolati parzialmente o completamente i comuni di Castellalto, Valle Castellana; Isola del Gran Sasso, Castelli; Arsita, Bisenti, Cortino. Ci sono segnalazioni di crolli di tetti di case al momento non sappiamo se con feriti". Il centro operativo della Prefettura, con tutti gli enti coinvolti, si è trasferito in una sede più sicura: il Parco della Scienza al quartiere Gammarana. È sceso in campo anche l'esercito che aiuta la Provincia nel non facile compito di riaprire le strade e si sta procurando nuovi mezzi, adatti a riaprire le strade.


 

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