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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Italia

Terremoto, Natale al gelo: ritardi, imperizia e tubi che esplodono, l'ira del Centro Italia

"Una mattanza psicologica delle popolazioni colpite dal sisma". I Comitati Terremoto Centro Italia minacciano di presentare un esposto contro Governo, Commissario e Protezione civile. Il dossier dei terremotati sulle casette per gli sfollati che non sono neppure adatte all'inverno

Che cosa ha fatto il Governo per le popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia? Troppo poco per chi tra le macerie vive ancora oggi dopo oltre un anno dalle prime scosse, e quello poco è stato fatto pure male, tanto da suscitare proteste e addirittura oggi i comitati locali minacciano di presentare un esposto accusando l'esecutivo di una "mattanza psicologica" sulle popolazioni rimaste senza casa dopo il sisma del 2016.

"Per Natale erano state promesse l’85% delle SAE ma le previsioni date dalla Protezione Civile non verranno nuovamente rispettate". Sul caso i comitati hanno preparato un dossier che Today presenta in anteprima, mentre domani sarà il Movimento 5 stelle a presentare nuovi documenti sulla ricostruzione. 

Sae, un anno di ritardi e disastri: il dossier

I terremotati riuniti in comitati territoriali denunciano i "tempi epici" che hanno accompagnato le operazioni in questi mesi di una emergenza mai finita.

Vincoli paesaggistici ed idrogeologici "troppo" stringenti hanno allungato i tempi per l'assegnazione delle aree per le Sae, le cosiddette casette, moduli prefabbricati da installare nelle aree del cratere affinchè gli sfollati potessero vivere nelle "soluzioni abitative di emergenza" per tutti gli anni necessari alla ricostruzione.

L'effetto dirompente del combinato disposto di vincoli e passaggi burocratici tra le amministrazioni sottoposte ai controlli dell'anticorruzione ha fatto sì che ancora oggi in tanti sono costretti a vivere in hotel (con il rischio di sfratto come recentemente è successo in Umbria e ancor prima nella Marche) e soluzioni autonome.

I comitati contestano inoltre che la gara di appalto per le Sae non prevedeva il divieto di subappalto nè il Documento Unico di Regolarità Contributiva per le imprese appaltatrici.

Inoltre negli appalti non è stato prevista una selezione prioritaria per le imprese locali: una soluzione che, contestano i comitati, avrebbe invece potuto ridare ossigeno ad una comunità che ha visto precipitare la propria economia.

Non solo. Secondo i comitati le penalità per le imprese che non rispettano i tempi di consegna sono irrisorie.

"La penale massima applicabile rende economicamente conveniente non rispettare il tempi già lunghi dei contratti poiché il lavoro notturno e festivo costerebbe di più" spiegano dal Comitato Terremoto del Centro Italia

Inoltre mentre, come accertato dalle autorità, nei cantieri si registrano casi di lavoro nero e illeciti amministrativi.

"Una scarsa professionalità che va a scapito della qualità delle SAE destinate ai terremotati".

Ma quanto casette sono state consegnate fino ad oggi? Sul totale delle richieste di Sae avanzate dai comuni del cratere, sono state consegnate appena il 46% delle casette.

ABRUZZO 238​/26 (11%)
LAZIO 826/687 (​82%)
MARCHE​ 1.844​/562 (30%)
UMBRIA 756​/418 (55%)
TOTALE​ 3.691​/1693​ (46%)

Secondo i dati della protezione civile al 5 dicembre 2017 sono stati completati i lavori in 75 aree e sono state consegnate ai sindaci 1.441 casette, di cui 674 nel Lazio (486 ad Amatrice, 188 ad Accumoli), 323 in Umbria (Cascia e Norcia), 418 nelle Marche (ad Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina e Visso) e 26 in Abruzzo (a Tossicia e Torricella Sicura).

Secondo i dati forniti dalle quattro Regioni colpite sono complessivamente 3.691 le Sae ordinate per i 50 comuni che ne hanno fatto richiesta.

In particolare, la regione Abruzzo ha ordinato 238 Sae da installare tra i tredici Comuni interessati, secondo i terremotati ne sono state assegnate solo 26 (11%).

Va meglio nella regione Lazio dove sono 826 gli ordinativi per i sei Comuni più colpiti dai terremoti, secondo i comitati ne sono state assegnate solo 687 (82%).

La regione Marche che ha ordinato 1.843 soluzioni abitative per i ventotto Comuni che ne hanno segnalato l’esigenza: ne sono state consegnate 562, appena il 30%.

La regione Umbria ha richiesto 784 soluzioni abitative di emergenza per tre Comuni: Norcia, Preci e Cascia; ne sono state consegnate poco più della metà, appena 418 (55%). Ma almeno qui c'è qualche nota positiva: a Norcia e Preci le SAE sono state realizzate a regola d’arte, le macerie pubbliche sono state portate via, la delocalizzazione procede spedita.

Attualmente sono in corso lavori in 122 aree.

"Per Natale erano state promesse l’85% delle SAE ma le previsioni date dalla Protezione Civile non verranno nuovamente rispettate" denunciano i terremotati.

Oltre ai problemi dei ritardi però una volta entrati nelle casette per i terremotati una nuova doccia fredda. Con la pioggia prima ancora delle nevicate, le Sae si sono dimostrate totalmente inadatte per i territori del Centro Italia: tetti con pendenze non idonee, comignoli troppo corti, boiler sui tetti che vengono messi fuori uso dalle basse temperature, umidità imperante, tubi a pochi centimetri dai pavimenti, fango ovunque. "Ci piacerebbe chiedere a quegli ingegneri responsabili di cotanti danni, se siano soddisfatti del proprio lavoro ed alle società vincitrici degli appalti se ritengano di aver fornito un ottimo servigio a fronte di costi così elevati sostenuti dagli italiani."

amatrice sae zero-2

Sae, nel Centro Italia casette da incubo

Secondo i comitati il quadro è non soltanto preoccupante, ma necessita di essere affrontato in maniera molto seria dal Governo dal Commissario per il terremoto, non ché dalla Protezione Civile e dagli enti regionali

Chiediamo due interventi di urgenza:

Organizzare una task force che ripari ai lavori mal eseguiti e prevenga disagi visto che siamo in pieno inverno.

L'intensificazione dei controlli su contratti, società appaltanti, regolarità previdenziale e sanitaria operai, professionalità e possibilità certificazione operai, applicazione immediata penalità.

Inoltre i rappresentati dei comitati dei terremotati Francesca Mileto e Francesco Pastorella avanzano sette domande a Governo, Commissario, Protezione Civile

• Se si effettuano controlli così accurati sulle procedure di appalto perché ci sono decine di subappalti a società delle quali non si conosce neanche l’identità?

• Perché si fanno le pulci ai terremotati che per necessità si sono arrangiati investendo di tasca propria per costruire una casetta di legno o vivere in una casa mobile, facendo così risparmiare almeno 200.000€ a famiglia allo stato?

• Lo sapete che il decreto “salva Peppina” non salva nessuno e costringerà moltissimi terremotati a lasciare le casette mobili/di legno?

• E’ vero che l’appalto delle SAE è stato assegnato con la promessa di tempo di realizzazione pari a 1 SAE ogni 19 ore e 20 minuti ma che nei contratti il tempo concesso è superiore?

• È vero che la penale massima applicabile (10%) rende economicamente conveniente non rispettare il tempi già lunghi dei contratti (il lavoro notturno e festivo costerebbe di più)?

• E’ vero che si dichiarano chiusi lavori che non lo sono? (fondamentale per penali e eventuali azioni per danno extracontrattuale), ma nella realtà lavorano ben oltre i tempi concordati?

• Sapete cosa significa per chi ha perso la propria casa, abitare finalmente una Sae e constatare che ancora l’incubo non è finito?

Il governo risponde ai terremotati: "Casette idonee" ma l'M5s ribatte: "Fuori dalla realtà"

Tutto male? no. La Regione Umbria appare molto ben organizzata e concreta, forse anche per l’esperienza maturata nel corso del terremoto del ‘97. A Preci e Norcia le SAE sono state realizzate a regola d’arte, le macerie pubbliche sono state portate via, la delocalizzazione procede spedita.

Magari potrebbe spiegare alle altre regioni come coibentare i Boiler o realizzare le pendenze delle Sae.

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