rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Terremoto

Amatrice, la seconda vita di un papà: "Così ho messo in salvo il mio bambino"

Roberto è tra i superstiti del sisma. A RomaToday racconta gli attimi vissuti, la fuga, il panico nel cuore della notte, il sorriso di suo figlio, 5 anni. "Gli ho detto che il terremoto era solo tanto rumore"

Roberto guarda il figlio di 5 anni trascorrere un pomeriggio quasi normale tra scivoli e altalene, nel parco Don Minozzi di via Piacente. Siamo a pochi metri dal cuore storico di Amatrice, “il paese che non esiste più”, in un'area verde trasformata in luogo di riposo per i volontari che lavorano nelle macerie. Tra le tende montate per trovare ristoro il gioco ha il sapore della quotidianità, così lontana dopo il dramma del sisma che ha spazzato via vite, distrutto affetti, raso al suolo case e memorie di famiglie lì cresciute da generazioni.

Per il suo bambino Roberto ha recuperato dei giochi distribuiti dai volontari della Protezione Civile ai piccoli sfollati. “Ha scelto la camionetta dei Carabinieri, solo quella”. Lo osserva giocare sui casottini di legno, simulare scontri e inseguimenti insieme a un bimbo romeno appena conosciuto. Sorride. Sono tra i più fortunati, la loro casa è “solo” lesionata. “Ancora non possiamo rientrarci, dobbiamo aspettare le verifiche dei vigili del fuoco, la messa in sicurezza”. Non lo sanno quanto sarà lunga l'attesa, nessuno lo sa. Però ce l'hanno fatta. E può bastare a tenere il più possibile lontano il ricordo dei momenti di terrore. 

“Siamo scappati subito in strada, siamo rimasti lì al freddo senza niente, mio figlio voleva portare via gli animali, i cani e un gattino che abbiamo, gli ho spiegato che non potevamo, che non c'era tempo. Poi siamo tornati a prendere delle cose, ho preso dei secchi con l'acqua per lavarci nel giardino, velocissimo perché dentro gli edifici non si può stare". La prima notte l'hanno trascorsa in auto. Al figlio, troppo piccolo per capire, Roberto ha detto che si è trattato “di un grande rumore”. E per le scosse successive “di un trattore che lavorava, cose così”. Un piccolo grande uomo che non si è fatto intimorire. “Quando si è svegliato in macchina mi ha detto che ha dormito benissimo. Del terremoto dice soltanto che il suo paese non c'è più, e poi che non ci sono più negozi di giocattoli”. 

VIDEO | Il sindaco Pirozzi intervistato da RomaToday

I NOMI DELLE VITTIME DI AMATRICE


 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Amatrice, la seconda vita di un papà: "Così ho messo in salvo il mio bambino"

Today è in caricamento