Terremoto, giovane ingegnere segnala su Facebook i lavori sospetti
Foto e didascalie che evidenziano le carenze nella progettazione degli edifici. Gherardo Gotti, ingegnere bolognese, ha dato così il suo contributo e in poco tempo i suoi post sono diventati virali
Gherardo Gotti, 32 anni, è un ingegnere di Pieve di Cento, nel Bolognese. Anche lui voleva dare il suo contributo ma si sentiva troppo lontano dai luoghi del sisma. Così ha deciso di usare i social network: sul suo profilo Facebook ha postato una serie di piccole analisi fatte guardando alcune foto di edifici crollati il 24 agosto.
Le foto, corredate da didascalie, hanno lo scopo di evidenziare i difetti e le carenze nella progettazione delle strutture, dal punto di vista anti sismico. Ogni scatto è corredato da frecce e alcune righe di descrizione, per analizzare i crolli avvenuti."Per placare un po' quel senso di impotenza... Sono lontano, non posso fare altro" scrive sul suo profilo.
La sua pagina Facebook è stata visitata da migliaia di persone. Normative vecchie e lacunose, materiali poveri come le pietre e la terra di cui è ricca la zona, scelte ingegneristiche che si sono rivelate perdenti. Tutto mostrano, secondo l'ingegnere, quei brandelli di cemento penzolanti. "Il mio interesse iniziò - spiega Gotti, che ha 32 anni ed è un libero professionista - all'università, quando il nostro professore ci portò due giorni in visita alle macerie de L'Aquila". Durante il sisma dell'Emilia, la sua terra, Gotti ha accompagnato i Vigili del fuoco come volontario nelle perlustrazioni. Anche questa volta ha dato la sua disponibilità. "Se mi chiameranno, sono pronto a partire".