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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Macerata

Il Centro Italia trema ancora: perché stavolta si è evitata la strage

Crolli e danni ma la popolazione è salva grazie agli interventi sugli edifici che sono stati sottoposti a miglioramenti. Nuove scosse, mentre l'Ingv avverte: la sequenza sismica in Italia centrale, iniziata con l'evento di magnitudo 6 del 24 agosto alle 3.36, è ancora in pieno svolgimento

Molta paura nelle zone già colpite dallo sciame sismico del Centro Italia. Una nuova scossa di magnitudo 4.2 è avvenuta nella zona di Perugia giovedì 27 ottobre alle 19.22. A Norcia consiglio comunale interrotto. La scossa avvertita distintamente anche a Roma.

terremoto 27 ottobre-2

"Non possiamo aspettare sette mesi per avere le casette. Le vogliamo subito. Non possiamo scappare ogni volta da ogni luogo o abitazione. Non possiamo vivere cosi'". Lo dice in preda ad una crisi di pianto, ed esasperata per la situazione, Patrizia, una donna con una bambina piccola, residente di Norcia e fuggita terrorizzata dal Centro di coordinamento comunale locale, dove si stava svolgendo il confronto tra sindaci e presidente della Regione Umbria, dopo la nuova e violentissima scossa.

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L'Italia con il fiato sospeso mentre dai tg e dai social network si susseguivano le notizie sul terremoto nel Centro Italia. Scosse forti, avvertite un po' dovunque, che hanno provocato crolli, strade bloccate e tanta paura. Migliaia gli sfollati e una vittima, un anziano di Tolentino stroncato da un infarto. La situazione è drammatica ma si è evitata la strage. Non è stato un miracolo, ma solo il semplice rispetto delle regole antisismiche. 

UNA STRAGE EVITATA - "La prima scossa delle 19,10 ha fatto scendere in strada i cittadini e questo li ha salvati. E poi c'è stato un altro fattore positivo: una delle aree colpite - molto vasta - aveva già subito un terremoto tanti anni fa e molti edifici erano stati ristrutturati seguendo le norme antisismiche. Sono stati danneggiati ma sono rimasti in piedi e questo ha consentito agli abitanti di poter andare via senza subire conseguenze gravi", ha spiegato al Corriere della Sera il prefetto Bruno Frattasi, capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, dopo essere rientrato da una perlustrazione nelle zone del sisma. Gli fa eco l'ingegner Andrea Prota, esperto di Reluis che supporta la Protezione Civile nella mappatura e nella salvaguardia degli edifici: "Dopo il terremoto della Val Nerina sono stati fatti 'interventi sistematici' nella zona. È indubbio vedere che c’è stato un effetto benefico e quello che è successo stanotte dimostra che i palazzi e gli edifici di interesse storico e culturale sottoposti ad adeguamenti e anche solo a miglioramenti, le strutture hanno retto".

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SOPRALLUOGO DI RENZI - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è rientrato a Roma subito dopo aver avuto notizia delle scosse ed probabile che farà un sopralluogo nelle zone colpite, in particolare Camerino e Visso. Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il presidente delle Marche Luca Ceriscioli stanno ispezionando i centri più colpiti dal terremoto. Intanto il consiglio dei Ministri ha esteso lo stato di emergenza per il nuovo terremoto e ha stanziato con un decreto 40 milioni di euro.

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MIGLIAIA DI SFOLLATI - "Abbiamo qualcosa come due o tremila sfollati, e temo molte più abitazioni inagibili di quelle censite dopo il sisma del 24 agosto", ha detto all'Ansa il dirigente della Protezione civile marchigiana Cesare Spuri. ''Fra il gran numero di persone che la notte scorsa ha dormito fuori casa penso ci siano più famiglie con la casa inagibile che sfollati per paura'', ha spiegato Spuri. ''Dobbiamo capire quali sono le soluzioni alternative per ospitarle, e non credo si possa far ricorso alle tendopoli con l'arrivo dell'inverno''. "Stiamo cercando di trovare la soluzione ideale per assistere al meglio la popolazione che non può, visto il clima e la stagione, essere accolta nelle tendopoli", ha detto Curcio, nel corso di un sopralluogo a Pieve Torina, paese a pochi chilometri da Visso totalmente inagibile. "Stiamo valutando il trasferimento degli sfollati verso la costa", ha aggiunto.

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LA TERRA CONTINUA A TREMARE - Dopo quelle registrate tra Marche e Umbria alle 19.10, con magnitudo 5.4, e alle 21.18 con magnitudo 5.9. del 26 ottobre, un'altra forte scossa è stata avvertita sempre nelle Marche questa mattina: magnitudo 4.4 nella zona di Castelsantangelo sul Nera. Il sisma si è sentito distintamente anche ad Ancona. “Ecco, ne sta facendo un’altra. Non ci lascia, non ci abbandona…": avverte distintamente la nuova scossa di terremoto, alle 10:23, il sindaco di Preci, Fabrizio Bellini, mentre è al telefono con l’Ansa. Intanto le scuole sono state chiuse a Teramo, Ascoli, Terni e Perugia.

DUECENTO SCOSSE - Dalle 19.10 di ieri la Rete Sismica Nazionale dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato oltre 200 scosse tra Marche e Umbria, nella zona di Visso (MC) verso nord di circa 10 km, fino al centro di Pieve Torina (MC). Sono oltre 40 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, tre i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5 e due di magnitudo maggiore di 5. L'Ingv ricorda come la sequenza sismica in Italia centrale, iniziata con l'evento di magnitudo 6 del 24 agosto alle 3.36, è ancora in pieno svolgimento. Da allora sono stati localizzati complessivamente oltre 18,000 eventi, in un'area che si estende per oltre 60 chilometri in direzione NNO-SSE lungo la catena appenninica: sono circa 290 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, 18 i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 4 quelli di magnitudo maggiore di 5

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