Centro Italia, nella notte oltre 80 scosse: due con magnitudo 3.5
Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sono state due le scosse con magnitudo più alta. Il Cnr: "Contagio sismico a cascata tra le faglie adiacenti"
Considerando solo quelle di magnitudo non inferiore a due, sono state più di ottanta le scosse di terremoto registrate, a partire dalla mezzanotte, dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nelle zone del Centro Italia colpite nuovamente dal sisma.
Secondo l'Ingv, sono state due le scosse con magnitudo più alta, 3.5: la prima è state registrata alle 2,28 nella provincia dell'Aquila, a una profondità di dieci chilometri, la seconda ha colpito la provincia di Rieti alle 2.53, a otto chilometri di profondità.
"Malgrado sia ancora presto per sapere con esattezza quale sia stata la faglia (o le faglie) che ha generato tali terremoti, è probabile che ancora una volta si sia trattato di un fenomeno di 'contagio sismico' tra faglie adiacenti, anche detto effetto 'domino' o 'a cascata', un fenomeno al quale assistiamo già da alcuni mesi in Centro Italia con gli eventi di agosto-ottobre 2016 ad Amatrice, Visso, Norcia e Castelsantangelo sul Nera". A spiegarlo è Andra Billi dell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr (Igag-Cnr), che fa una prima analisti degli eventi sismici verificatisi ieri mattina nel Centro Italia.