Lavorare nel modenese? "A vostro rischio e pericolo"
La Cgil denuncia: "Molte fabbriche stanno facendo firmare liberatorie agli operai per essere esentate da responsabilità in caso di incidenti a causa di futuri scosse"
Andare a lavorare nelle fabbriche in Emilia? Fatelo, ma a vostro rischio e pericolo. E' questo il senso di un documento messo in rete dalla Fiom-Cgil dell'Emilia Romagna.
Nella lettera presentata ai dipendenti di una fabbrica di Carpi, nel modenese, si legge che "ciascun dipendente che ritiene opportuno continuare a svolgere la propria attività libera la proprietà da qualsiasi responsabilità penale e civile".
Nel documento si possono anche vedere le firme dei dipendenti che hanno firmato questa liberatoria.
Di vero e proprio "scandalo" parla Antonio Mattioli della Cgil che avverte come "tutta la documentazione raccolta nelle varie fabbriche sarà inviata alla procura di Modena che sta indagando sulle morti degli operai rimasti sepolti sotto i capannoni industriali crollati a causa delle scosse".
Il documento che potete scaricare è relativo alla fabbrica Forme Physique che, intercettata dai cronisti di Repubblica, motiva la decisione di ricorrere a questo escamotage per non avere conseguenze in caso di altri incidenti prendendo come riferimento la circolare del 2 giugno "con cui la Protezione civile" riporta il quotidiano romano "ha assegnato al titolare delle imprese la responsabilità della certificazione dell'agibilità del proprio capannone. In pratica - si legge - è il titolare che deve accertare la sicurezza dell'azienda usando anche tecnici privati".
Ma pochi titolari, in un momento come questo e in una terra come l'Emilia, intendono assumersi simili rischi. E anziché fermare la produzione preferiscono chiedere liberatorie ai propri dipendenti in modo da essere esentati da qualsiasi responsabilità.
