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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Roma

Terremoto, Roma non è a rischio sismico: "Ma le scosse possono fare danni"

Il terremoto che ha distrutto una parte del Centro Italia è stato chiaramente avvertito anche nella Capitale. In merito Romatoday ha intervistato Tiziana Guida, dell'Ordine dei geologi del Lazio

Il terremoto che ha distrutto una parte del Centro Italia è stato chiaramente avvertito anche nella Capitale. In merito Romatoday ha intervistato Tiziana Guida, dell'Ordine dei geologi del Lazio. 

Cosa è accaduto?

Nella zona colpita insistono strutture geologiche sismogenetiche in grado di produrre dei terremoti. Lungo la dorsale appenninica si incontrano due placche: quella africana e quella euroasiatica. Dalla spinta di queste forze elevate si genera il terremoto. I terreni coinvolti si trovano proprio lungo questa faglia. Da lì le onde sismiche si propagano tutte intorno, anche dove non ci sono queste strutture sismogenetiche. E' per questo che le scosse sono state avvertite anche a Roma, anche se attenuate. La Capitale però non è in un territorio sismico.  

A Roma quindi si può stare tranquilli?

Non proprio. Il fatto che le onde arrivino attenuate non significa che un edificio costruito male o strutture instabili non possano crollare. Dobbiamo ricordare che non è il terremoto che uccide ma l'edificio che crolla. In Giappone terremoti simili non generano nemmeno una vittima. Il punto è che bisognerebbe lavorare per rendere antisismiche anche le strutture più vecchie. Non bisogna dimenticare inoltre che la natura del sottosuolo incide molto sugli effetti delle scosse. 

Può spiegare questa affermazione?

La natura di alcuni terreni amplifica maggiormente le vibrazioni. I romani non hanno sentito tutti allo stesso modo le scosse di terremoto. Mi spiego con un esempio. Una parte del Colosseo nel corso degli anni ha subito più danni dovuti a fenomeni sismici rispetto ad un'altra. Questo perché una parte dell'Anfiteatro è stata realizzata sul tufo e un'altra parte su terreni argillosi formatisi là dove un tempo c'era un antico lago che è stato colmato. La parte più danneggiata è quella costruita sopra il secondo terreno che, per natura, amplifica le onde sismiche. Il tufo invece ha resistito meglio. 

Su che tipo di terreno è costruita Roma? Ci sono zone maggiormente a rischio?

La Capitale ha sia depositi vulcanici sia alluvionali. Quest'ultimi amplificano maggiormente le onde sismiche. Varia da zona a zona. Ci sono casi di palazzi crollati a fianco di edifici intatti. Sotto il primo, molto probabilmente, il terreno ha amplificato maggiormente le onde sismiche.  

L'antisismicità degli edifici, quindi, è importante anche nella Capitale.

Ripeto, il rischio non dipende solo dal verificarsi del terremoto in una determinata zona ma anche dalla vulnerabilità dell'edificio. Se è costruito male, basta una piccola scossa per far si che crolli.

Come Ordine dei Geologi avete più volte acceso i riflettori su questo aspetto. 

A Roma esisteva il 'Fascicolo del fabbricato'. Uno strumento molto importante che forniva tutte le informazioni in merito ad un dato edificio. Molte persone non sanno se il palazzo in cui vivono sia antisismico o meno. Siamo stati in alcune scuole e addirittura le insegnanti non hanno raccolto informazioni in merito. Invece sono informazioni che salvano la vita. Ci auguriamo che venga reso nuovamente obbligatorio, come è accaduto per la certificazione energetica. Come Ordine dei geologi abbiamo siglato un protocollo d'intesa con il Consiglio nazionale del dipartimento di Protezione Civile per la formazione di professionisti capaci di valutare il rischio sismico di fabbricati e terreni e di intervenire in casi di emergenza come quello che si è verificato in queste ore. Personale preparato sia alla prevenzione sia a verificare l'agibilità degli edifici, delle strade, dei ponti, dopo questi avvenimenti. Questo tipo di operazioni nelle zone recentemente colpite partirà non appena sarà terminata la fase più urgente dei soccorsi. Ricordo che in queste ore è molto importante che solo gente specializzata, che sa come muoversi, sia presente in zona. 

Ci dobbiamo aspettare nuove scosse?

Questo non è possibile prevederlo. Noi geologi siamo in grado di dire dove si possono generare dei terremoti ma non quando. In questo momento comunque la popolazione è tutta fuori dalle abitazioni. Il rischio più grande lo corrono i soccorritori. La macchina della protezione civile, però, è preparata e agirà al meglio. 

Molti romani hanno parenti che vivono nelle zone colpite. Altri posseggono, per esempio, seconde case.

Questo è un punto importante: nessuno si deve recare autonomamente in quella zona. Il rischio è di mettersi in pericolo e di intralciare il lavoro della protezione civile. Molte strade di accesso sono chiuse, altre sono a rischio frana. Ci sono molti altri mezzi per sapere lo stato dell'arte delle cose. Anche Facebook ha veicolato molte informazioni importanti. Ognuno si informi come può, tentando di non intasare le linee della protezione civile sempre che non si tratti di questioni urgenti. 

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