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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Timbrava il cartellino e andava al bar: "Non mi facevano fare nulla"

Si difende Marino Zoldan, dipendente comunale di 55 anni al centro di un'inchiesta per truffa: "Ero io a denunciare dei fannulloni, da quel giorno sono diventato una vittima di mobbing"

"Ben venga il caso esploso in queste ore, chissà che finalmente chi ha sbagliato paghi". Così commenta Marino Zoldan, il dipendente comunale di 55 anni, al centro dell’inchiesta per la presunta truffa. Ha deciso di parlare pubblicamente per difendersi, dopo che è stato coinvolto nella polemica visto che arrivava a lavoro e andava al bar, a prendere il caffé. 

Marco si ritiene vittima di mobbing, dopo lo "sgarro" fato ai colleghi nel 2009, quando fu lui a denunciare i fannulloni del suo ufficio: "Denunciai l’irregolarità di timbro da parte di due colleghe che si scambiavano favori e poi non ho più avuto pace: così è iniziato il mio inferno". 

Quello che è successo sarebbe stata una vendetta, visto che negli ultimi anni è mobbizzato dai suoi stessi colleghi. Nell’agosto del 2013 fece una protesta plateale a Palazzo Rosso, a Belluno, con uno sciopero della fame: "Adesso accusano me di non aver lavorato ma erano loro che non mi davano nulla da fare". 

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