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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Traffico di migranti dall'Italia al nord Europa, arrestati tredici "scafisti di terra"

Operazione della polizia nelle province di Monza e Milano, Brescia e Venezia. I fermati, tutti stranieri, erano in contatto direttamente con gli scafisti in partenza dalle coste africane

MILANO - Vengono definiti 'scafisti di terra' dalla polizia che li ha arrestati. Scafisti come i banditi responsabili di migliaia di morti annegati nelle acque del Mediterraneo.

Ed effettivamente, il capo dell’organizzazione - un cittadino egiziano di trentasette anni - era in contatto direttamente con gli scafisti in partenza dalle coste africane. Una volta avvertito da questi che i profughi erano in partenza per l’Italia, attivava immediatamente il 'suo' gruppo per 'accogliere' i migranti in stazione Centrale a Milano.

Tredici persone sono state arrestate dalla polizia di Stato con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, mediante trasporto di cittadini stranieri clandestini attraverso il territorio nazionale verso paesi del Nord Europa. Gli arresti - richiesti dal pm della Dda di Milano Alessandra Cerreti ed emessi dal gip Teresa De Pascale - hanno interessato, oltre alle province di Milano e Monza Brianza, anche quelle di Brescia e Venezia. E dei tredici destinatari di misura cautelare in carcere solo tre sono risultati irreperibili sul territorio nazionale.

I MEMBRI DELLA BANDA - 'Transitus' - questo il nome dell’operazione - è stata condotta dagli agenti del Commissariato di Monza. Le indagini, iniziate nel 2014, hanno permesso di ricostruire l’attività dell'organizzazione criminale, verticistica e piramidale. Tutti i membri della banda - sei egiziani, tre albanesi, due romeni, un siriano ed una brasiliana - erano regolari sul territorio nazionale e hanno tra i ventisei e i quarantacinque anni. Facevano da 'scafisti di terra'.

Scafisti di terra, 13 arresti a Milano

L’indagine inizialmente incardinata presso la procura della Repubblica di Monza e poi trasmessa, per competenza, alla Dda di Milano, ha preso il via dalle dichiarazioni di un cittadino egiziano avvicinato dal gruppo criminale, che aveva tentato di assoldarlo quale autista per i trasporti all’estero dei clandestini. 

UN COMPLICE IN SICILIA - Grazie ad un complice in Sicilia, il capo dell'organizzazione riusciva ad attivare il suo gruppo di procacciatori in Centrale. All’epoca era allestito un punto di accoglienza per i profughi nei mezzanini della stazione. I criminali contattavano i profughi e contrattavano con loro il 'trasporto' verso il nord Europa. I cittadini dell’est Europa svolgevano poi le mansioni di 'autisti'.

VENTI VIAGGI VERSO NORD - Sono stati documentati ben venti viaggi effettuati in un solo mese, per un totale di circa cento clandestini trasportati in nord Europa e circa settantamila euro di profitto per il sodalizio criminale. Sono stati sequestrati i due veicoli che venivano utilizzati per compiere i 'viaggi' in condizioni, disumane.

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