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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Roma

Finti incidenti stradali per truffare le assicurazioni: in manette medici, infermieri e avvocati

Oltre 200 gli indagati in totale nell'ambito dell'operazione "Cartruffe". I carabinieri hanno scoperto raggiri per oltre un milione di euro alle compagnie assicurative

Più di duecenti indagati e una ventina tra medici, infermieri e avvocati destinatari di misure cautelari. Questo il bilancio dell'operazione "Cartruffe" a Roma per sgominare una vera e propria banda dediata alle truffe alle assicurazioni, per simulare incidenti mai accaduti e intascare denaro. A scoprire il "sistema" sono stati i carabinieri di Roma, che alle prime luci dell'alba hanno dato esecuzione ad un'ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di 20 cittadini romani: 16 arrestati (6 in carcere e 10 ai domiciliari) e 4 sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria emesse dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Roma. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di numerose Compagnie assicurative RC auto nonché corruzione, sostituzione di persona e falso.

Operazione Cartruffe

Le attività investigative condotte dai Carabinieri della Compagnia Roma Centro, nell'ambito dell'operazione denominata "Cartruffe", sono durate circa 1 anno, sotto la direzione della Procura romana, ed hanno permesso di individuare una stabile associazione criminale che inscenavano sinistri stradali mai avvenuti con la complicità di medici e infermieri affiliati, i quali procuravano a loro volta alle false vittime dei sinistri lucrosi risarcimenti dalle compagnie assicurative.

Il capo dell'associazione

I profitti di questa attività finivano nelle tasche del "capo" dell'associazione, un romano classe 1971, che si occupava poi della ripartizione delle somme ai vari associati.  L’indagine, condotta tramite accertamenti presso gli uffici legali delle Compagnie assicurative danneggiate, numerosi servizi di osservazione e pedinamento, nonché grazie all’ausilio di intercettazioni telefoniche, ha documentato gli “spettacoli” che l’associazione “mandava in scena”, ossia la simulazione di sinistri stradali.

Finti incidenti per truffare le compagnie di assicurazione

Ortopedici conniventi

Gli incidenti erano organizzati sempre nello stesso giorno (quello in cui gli ortopedici associati erano di turno) e con modalità quasi “cinematografiche” laddove il capo dell’associazione o i suoi più diretti collaboratori, stabilivano il luogo della messa in scena (incroci stradali), i mezzi che si sarebbero dovuti scontrare, e organizzavano il lavoro degli  attori (partecipanti ai falsi sinistri) appositamente indottrinati sul comportamento da tenere nella “rappresentazione” del sinistro e poi nelle successive fasi delle pratiche di risarcimento. Si è inoltre accertata la responsabilità di numerosi ortopedici nella redazione di falsi certificati diagnostici e di false attestazione di cure fisioterapiche, utili ad incrementare artificiosamente l’importo del risarcimento da parte delle Compagnie di Assicurazione.

Venti arresti per la truffa dei finti incidenti 

L’indagine ha interessato, complessivamente, 207 indagati, 78 dei quali per associazione, tra cui i 20 destinatari delle misure cautelari. I falsi incidenti provati sono oltre 30 ma numerosi altri sono quelli ritenuti sospetti sui quali sono in corso ulteriori accertamenti.

Danno per oltre un milione e mezzo di euro

Taluni soggetti, tra i quali il vertice e i suoi più stretti collaboratori, risultano aver partecipato, nell’arco di soli tre anni, a decine di sinistri stradali, spesso con gli stessi mezzi. Il danno provocato alle Compagnie assicurative, che hanno fornito piena collaborazione nell’indagare le truffe ai loro danni, corrispondente al profitto illecito dell’associazione, ammonta a quasi 1 milione e mezzo di euro nell’arco di un solo anno. Gli arrestati sono stati tradotti presso le case circondariali di Roma Regina Coeli e di Rebibbia in attesa dell’interrogatorio di garanzia che verrà effettuato dal GIP nei confronti di tutti e 20 gli indagati.

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