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Venerdì, 29 Marzo 2024
La denuncia

"Non cliccate su quell'immagine": così ci rubano il credito sul telefono

L'Antitrust ha multato i principali operatori di telefonia mobile italiani - Telecom, Wind, Vodafone e H3g - per pratiche commerciali scorrette

ROMA - L'Antitrust ha messo nel mirino i principali operatori di telefonia mobile italiani. Il motivo? Pratiche commerciali scorrette. Una sanzione pari a 1,7 milioni di euro ciascuno, infatti, è stata comminata a Telecom e H3G. Wind e Vodafone dovranno invece pagare 800mila euro ciascuno.

Le multe riguardano l'attivazione dei servizi premium - musica, giochi e altro - via Internet su dispositivi mobili, non richiesti ma pagati dai consumatori. Nel corso del 2014, l'Antitrust ha ricevuto numerosissime segnalazioni con le quali associazioni di consumatori e utenti di telefonia mobile denunciavano la fornitura non richiesta, e il relativo addebito da parte del proprio operatore di servizi a sovrapprezzo (i cosiddetti servizi premium, quali giochi e video) accessibili durante la navigazione in mobilità mediante banner, pop up e landing page.

"Non è la prima volta che li multiamo per questo motivo, ma stavolta è diverso: è la nostra decisione più importante, perché sancisce che quanto fatto finora dagli operatori non va più bene. E le cose devono cambiare: stimiamo che questo è un business da quasi un miliardo di euro l'anno, per gran parte costituito da attivazioni non richieste dagli utenti", dicono a Repubblica.it dall'Antitrust. Il problema riguarda milioni di utenti che navigano su siti via cellulare o usano applicazioni e si trovano abbonati a un servizio premium: cinque euro a settimana senza averlo richiesto.

COSA DICE L'ANTITRUST - Su siti web e app ci sono banner all'apparenza innocui, con pubblicità, ma se l'utente ci clicca viene abbonato inconsapevolmente al servizio. E i costi sono automaticamente addebitati dall'operatore sul conto telefonico. In certi casi i banner sono invisibili (nascosti all'interno del codice della pagina) e l'utente non sa nemmeno di aver cliccato su di loro. E secondo l'Antitrust, di questo schema truffaldino non sono responsabili solo i fornitori dei servizi o delle pubblicità, ma anche gli operatori stessi. Così è scattata la multa. "Anche sulla base di quanto emerso nel corso delle ispezioni eseguite con l'assistenza della Guardia di Finanza (Gruppo Antitrust - Nucleo speciale Tutela mercati), l'Autorità ha accertato che i quattro operatori hanno attuato una pratica commerciale scorretta riconducibile a due condotte", scrive l'Antitrust. "Da un lato, l'omissione di informazioni circa il fatto che il contratto di telefonia mobile sottoscritto pre-abilita la sim alla ricezione dei servizi a sovrapprezzo, nonché circa l'esistenza del blocco selettivo per impedire tale ricezione e la necessità per l'utente che voglia utilizzarlo di doversi attivare mediante una richiesta esplicita di adesione alla procedura di blocco. Dall'altro, l'adozione da parte dell'operatore di telefonia mobile di un comportamento qualificato come aggressivo, consistente nell'attuazione di una procedura automatica di attivazione del servizio e di fatturazione in assenza di qualsiasi autorizzazione da parte del cliente al pagamento, nonché di qualsiasi controllo sulla attendibilità delle richieste di attivazione provenienti da soggetti quali i fornitori di servizi estranei al rapporto negoziale fra utente e operatore". 

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