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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Uomini che uccidono le donne: il "rischio" è soprattutto tra le mura di casa

Nel 2018 ancora in calo gli omicidi in Italia, ma non quelli che hanno per vittime le donne. I dati del nuovo rapporto Istat

Per le donne il "rischio" è soprattutto in casa, o comunque nell'ambiente domestico: sono uccise soprattutto da partner o ex partner (54,9% dei casi) e da parenti (24,8%). Lo scrive nero su bianco l'Istat nel suo rapporto sulle vittime di omicidio in Italia, riferito all'anno 2018 e "costruito" sui numeri che provengono dalle banche dati del Ministero dell'Interno, dal Sistema di indagine (SDI) e dal database dedicato agli omicidi della Direzione centrale della Polizia criminale esistente dal 2012.

Nel 2018 sono stati commessi 345 omicidi (erano 357 l’anno precedente), 212 hanno interessato gli uomini (22 in meno rispetto al 2017) e 133 le donne (10 in più). Gli uomini sono quindi più numerosi ma in calo, mentre aumenta la quota di donne assassinate sul totale che, dall’11% del 1990, raggiunge il 38,6% nel 2018.

Femminicidi, donne uccise dai partner o dagli ex

Delle 133 donne uccise nel 2018, più dell’80% è stata vittima di una persona conosciuta. In particolare, nel 54,9% dei casi dal partner attuale o dal precedente, un dato in aumento dallo scorso anno. Sono state uccise dal partner attuale 63 donne (47,4%) mentre per altre 10 (7,5%) l’autore del delitto è il partner precedente; altre 33 (24,8%) sono state vittima di un parente e solo nel 12,5% l’autore è sconosciuto; infine nel 6,8% dei casi si tratta di un omicidio con autore non identificato. Anche negli anni precedenti, malgrado le oscillazioni annuali, la situazione non risulta particolarmente diversa. Tra i partner, nel 2018, i mariti e gli ex mariti sono stati gli autori del 71,2% degli omicidi, con una percentuale in crescita rispetto al 2017 (anno che ha registrato il valore minimo, 51,9%). Negli anni precedenti, invece, le morti per mano di mariti ed ex mariti erano pari al 63,2% nel 2013, al 66,7% nel 2014, al 77,1% nel 2015 e al 69,3% nel 2016. Le donne invece sono più esposte al rischio di essere uccise da un partner o un ex partner al Nord-ovest e al Nord-est (entrambe le ripartizioni con 0,25 per 100mila donne) mentre il rischio è minimo al Centro (0,17).

omicidi istat-2

Per questa peculiarità di collegamento con la dimensione domestica, sugli omicidi delle donne non incidono le politiche intraprese nel settore della sicurezza e della lotta alla criminalità organizzata, che hanno invece favorito una forte contrazione degli omicidi degli uomini, il 37,7% dei quali è avvenuto per mano di una persona che non conoscevano (80 uomini) e il 33% di un autore identificato (70). 

E se il femminicidio si consuma perlopiù nell'ambiente domestico, per gli uomini il "rischio" è invece lo spazio pubblico: il 37,7% è vittima di sconosciuti mentre il 33% non ha un autore identificato. Il tasso di omicidi in Italia nel 2018 è dello 0,57 per 100mila. Nel 2017 il valore era pari a 0,59 contro un tasso medio europeo di 1,03; meglio dell’Italia solo il Lussemburgo. Del 5,5% è la quota di omicidi di mafia (19 casi), in diminuzione negli ultimi venti anni. È invece del 23,1% la quota di donne straniere uccise. Il totale delle vittime di cittadinanza straniera è del 21,1%.

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Negli ultimi anni è diminuita la mortalità per omicidio volontario soprattutto per gli uomini, in particolare quella causata dalla criminalità organizzata di tipo mafioso. Nei primi anni Novanta, si contavano 5 vittime di sesso maschile per ogni donna uccisa . Nel 2018 si sono invece verificati 212 omicidi di uomini e 133 di donne (corrispondenti rispettivamente a un tasso di 0,72 e 0,43 omicidi per 100mila abitanti dello stesso sesso). Sono quindi assassinati più gli uomini delle donne, ma il rapporto è sceso a 1,6. Con l’eccezione dei bambini e degli anziani, per i quali vi è sostanzialmente una pari incidenza per maschi e femmine, i tassi di mortalità per omicidio degli uomini, nel triennio 2016-2018, sono più alti di quelli delle donne a tutte le età.

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La distribuzione delle vittime di sesso maschile assume il suo valore più elevato in corrispondenza della classe di età 25-34 anni (1,20 omicidi per 100mila maschi della stessa età), ma anche le successive due classi decennali sono caratterizzate da valori di poco inferiori (1,17 e 1,19 rispettivamente), per poi progressivamente attenuarsi al crescere dell’età. Per le donne il tasso raggiunge il valore più elevato tra le ultra 64enni (0,55 per 100mila donne), seguite dalle 45-54enni (0,45). La matrice dell’omicidio è quasi sempre maschile: gli autori di omicidio volontario rappresentano, nel periodo 2016-2018, il 93,0% del totale.

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