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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Italia

Vaccini, il decreto "più duro della legge": banditi dall'asilo i bimbi non vaccinati

Anche si paga la multa i bambini non vaccinati non potranno frequentare la scuola d'infanzia. Lo stabilisce il decreto attuativo della legge Lorenzin che introduce l'obbligo vaccinale. Resta possibile l'iscrizione solo per la scuola dell'obbligo

Niente nido o materna per chi non è vaccinato, anche se i genitori pagano la multa, mentre chi vuole che il proprio figlio sia esonerato deve chiedere un certificato che attesti il pericolo dall'immunizzazione al pediatra.

Le circolari del ministero della Salute e del Miur cancellano le speranze di qualche genitore 'no vax': il semplice pagamento della multa non basterà a iscrivere ai servizi per l'infanzia i bambini non vaccinati. Resta possibile invece l'iscrizione alla scuola dell'obbligo l'iscrizione resta possibile.

Per essere esonerati invece servirà un certificato del pediatra o del medico di base

"La sanzione estingue l'obbligo della vaccinazione - si legge in una delle circolari del ministero della Salute - ma non permette comunque la frequenza, da parte del minore, dei servizi educativi dell'infanzia, sia pubblici sia privati, non solo per l'anno di accertamento dell'inadempimento, ma anche per quelli successivi, salvo che il genitore non provveda all'adempimento dell'obbligo vaccinale".

Quali documenti portare a scuola

Per i genitori che invece hanno già vaccinato i propri figli almeno per quest'anno sarà necessario portare il certificato di vaccinazione a scuola, mentre quando la riforma sarà a regime Asl e istituti dovrebbero 'parlarsi' autonomamente, scambiando le informazioni.

Entro il 10 settembre la documentazione va portata a nidi e materne, mentre il 31 ottobre è il termine per le altre scuole. Per chi opterà per l'autocertificazione c'è tempo poi fino al 10 marzo per portare i documenti ufficiali. Chi invece deve recuperare delle immunizzazioni dovrà portare almeno la prenotazione alla Asl.

Le proteste: "Pronti a impugnare il decreto"

L’Anief, l'associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, si schiera contro il decreto attuativo della ddl Lorenzin che introduce l’obbligo vaccinale per l’iscrizione scolastica e valuta azioni per impugnarlo.

Il sindacato chiede lo stop all’attuazione del decreto perché, spiega l'Anief, "attraverso le due circolari esplicative si è riusciti nell’impresa di fare peggio della norma-madre".

Sotto accusa le rigide disposizioni che precludono la possibilità di far frequentare la scuola agli alunni fino a 6 anni non in regola "minando il diritto allo studio previsto dalla Costituzione italiana" protestano i formatori che inoltre evidenziano come si conferisca ai presidi una responsabilità "che per ovvi motivi non può essere a carico dell’istruzione pubblica ma rimane di carattere puramente medico-sanitario".

Spiega Marcello Pacifico (Anief-Cisal). "Il nostro studio legale sta approfondendo i contenuti delle circolari applicative del decreto, per verificare se vi sono i presupposti giuridici per bloccarne gli effetti pratici, anche ricorrendo contro lo stesso decreto. La scuola non può continuare a fungere da 'imbutò dove infilare i problemi sociali. Perché, ad esempio, non si è previsto lo stesso obbligo per tutti coloro che fanno una visita o si ricoverano in ospedale? In altri luoghi di affollamento, se i vaccini sono così rilevanti per la salute pubblica, per quali motivi non è stato adottato lo stesso criterio di indispensabilità delle certificazioni per l’accesso?",

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