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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Omicidi

Anziano ristoratore trovato morto con le mani legate dopo una rapina: "Siamo scioccati"

Gli abitanti di Marano di Valpolicella sono increduli per quanto accaduto a Luciano Castellani, il titolare della trattoria Agnella trovato morto a letto con diverse ferite sul corpo: "Non è la prima volta che provavano a rapinarlo". Le indagini: la casa non era a soqquadro e non manca nulla di valore

VERONA - Valgatara è una piccola frazione di Marano, paese immerso nella Valpolicella, una zona rinomata anche per la sua tranquillità, che nella notte tra martedì e mercoledì è stata scossa dal ritrovamento del corpo di Luciano Castellani, scoperto a letto con le mani legate e diverse ferite sul corpo, probabilmente in seguito ad una rapina. 

Un delitto che ha scosso profondamente gli abitanti della comunità, come racconta VeronaSera. "Io passo da qui ogni tanto a prendere le sigarette. Luciano era un tipo un po' taciturno, originario del paese e ben voluto", ha detto un residente della zona, che sulla questione sicurezza ha poi aggiunto: "Con la scusa che è tempo di vendemmia, dobbiamo tenere porte e finestre ben chiuse per paura di subire furti. Difficile stare tranquilli". 

Un cliente abituale della trattoria Agnella poi confida: "Sono scioccato. Venivo qui a mangiare una volta a settimana, l'ultima volta è stato lunedì. Luciano stava solitamente in cucina, aveva due ragazze che gli davano una mano e non parlava del tentativo di rapina che aveva subito poche settimane fa". Non è la prima volta infatti che dei malviventi provano a fare irruzione nell'attività e nella casa del 72enne deceduto, che qualche settimana fa era riuscito ad allontanare i banditi e da allora teneva in casa un fucile. 

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Incredula una dipendente dell'azienda vinicola Campagnola, gestita dal nipote di Luciano: "Siamo tutti sconvolti. Nessuno si aspettava una cosa simile, anche perché questa è una zona tranquilla, dove di questi episodi non ne accadono mai. Lo chiamavano tutti ' Zio Luciano': passava spesso a trovarci e quando noi o lui avevamo bisogno di qualcosa era sempre presente. È incredibile dove può arrivare la malvagità dell'uomo. Aveva solo il suo locale, che una volta gestiva insieme al fratello poi defunto, e lui ci abitava sopra. Cosa poteva avere da rubare? Niente, proprio non capisco cosa potessero volere da lui dei rapinatori".

I parenti di Luciano si sono chiusi in un doloroso e comprensibile silenzio, mentre gli abitanti di Valgatara restano ancora increduli per quanto accaduto. "Era un brav'uomo, non aveva mai dato problemi, anzi...", ha detto la titolare di un'attività del paese. Concetti ribaditi da un'altra donna: "Era dedito al suo lavoro, una brava persona che non aveva mai dato da pensar male. In genere la nostra zona è piuttosto tranquilla, tranne in quei periodi in cui ladri la prendono di mira e la battono quasi casa per casa". 

LE INDAGINI SULL'OMICIDIO - Le indagini dei carabinieri sono state avviate immediatamente, per cercare di ricostruire i fatti della notte appena trascorsa. Il Nucleo Investigativo dei militari si è già messo al lavoro, riscontrando alcune anomalie: la casa infatti non sarebbe stata messa a soqquadro per trovare oggetti di valore o denaro e niente mancherebbe attualmente all'appello. Forse i ladri hanno udito qualche rumore sospetto che li ha fatti fuggire, senza dare loro il tempo di portare via qualcosa.

In ogni caso, per i carabinieri, dopo essere penetrati nell'abitazione che si trova sopra al locale gestito dall'uomo, i banditi lo avrebbero atteso e poi aggredito, forse rivoltandogli contro il fucile che teneva dopo l'ultimo tentato furto, per poi immobilizzarlo e obbligarlo a rivelargli dove tenesse il denaro. Una mossa che a quanto pare ha solo portato alla morte di Luciano. 

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