rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Caso Stamina

Vannoni si difende: "Dovrei essere accusato di salvataggio colposo"

Dopo l'iscrizione nel registro degli indagati per truffa e associazione a delinquere, il fondatore di Stamina si difende a Today.it: "Abbiamo salvato vite, non truffato". Sui soldi e sul futuro: "Nessuno ha mai pagato con Stamina, il cinque maggio riprendiamo le cure"

ROMA - Il sogno Stamina si sta sgretolando piano piano. Il processo per tentata truffa, prima, l'indagine della procura di Torino, poi, lo stop degli Spedali civili alle infusioni, dopo ancora. Quindi, ultima batosta, l'indagine su Davide Vannoni - e altri diciannove - per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, somministrazione pericolosa di farmaci, esercizio abusivo della professione medica e altri reati minori. Il fondatore di Stamina Foundation, il metodo di cura con l'utilizzo di cellule staminali mesenchimali, però non si arrende. A Today.it professa la sua innocenza e giura che il cinque maggio, non un giorno dopo, le infusioni riprenderanno. 

Dottor Vannoni si vede come il "capo e promotore di un'associazione a delinquere" che poi altro non sarebbe se non Stamina Foundation?

Le accuse riguardano due ospedali - Brescia e Trieste - tanti medici e un responsabile dell'Aifa. In pratica è messo sotto accusa l'intero sistema Italia. L'associazione a delinquere è un reato tutto italiano, basta che ci siano due persone. Quel che è sicuro è che io ho portato la metodica in Italia e insieme a medici e biologi ho dato il via alle infusioni. L'unico scopo era salvare vite: per questo mi aspettavo un'accusa per associazione a delinquere per salvataggio colposo. Questo naturalmente Guariniello non può saperlo perché non ha mai visto o valutato i pazienti. Non può saperlo ma ci sono elementi e analisi strumentali di tanti medici che dicono che i pazienti dopo le infusioni miglioravano. Tutto sommato se ci sarà un processo, in aula ci saranno pazienti e periti e io ho le carte per difendermi. 

La procura la accusa di avere intascato soldi, "trasformati" in donazioni per aggirare la legge, e di avere promesso miglioramenti ai pazienti. Quanto c'è di vero?

Queste sono le accuse più brutte. Il dato evidente - e abbiamo consegnato le fatture alla magistratura - è che chiunque abbia pagato lo ha fatto prima del 2008 e cioè quando Stamina Foundation non esisteva. I pazienti venivano da me , poi li mettevo in contatto coi medici e continuavo a occuparmi dell'organizzazione. Non ho mai operato né fatto il medico anche se sono accusato di esercizio abusivo della professione. Quanto ai miglioramenti, i pazienti parlavano con i medici che non hanno mai raccontato frottole e che hanno sempre fatto firmare un consenso informato. I pagamenti erano poi fatturati da una società di diritto sammarinese. In quel periodo ci occupavamo anche di raccogliere fondi per la ricerca e la cura in Italia e perché ho osato chiedere fondi alla Regione sono a processo per tentata truffa. Ripeto, sono le accuse più fastidiose ma non esiste un solo riscontro. 

Se sulla "sincerità" di Guariniello o del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, lei può avere dubbi, che motivo avrebbero i pazienti per mentire?

Voglio sottolineare che nessuno dei pazienti ha mai parlato di pagamenti effettuati dopo il 2008, quindi dopo la nascita di Stamina. I pazienti scontenti sono nove sui settanta che abbiamo curato in quel periodo. Sui due, tre di quei nove che hanno invaso tv e giornali è stato costruito un processo. 

Fra gli indagati c'è anche la vostra biologa agli Spedali di Brescia, Erica Molino. Da due mesi non è in ospedale, ha a che fare con la presunta mancata iscrizione all'albo?

Assolutamente no. La Molino ha subito un'operazione importante e non è a lavoro da due mesi per motivi personali. Si è detto il falso perché lei è iscritta all'albo: abbiamo dovuto semplicemente mandare un fax, non ha dovuto fare l'esame. Ma, a prescindere da questo, non c'era bisogno dell'iscrizione all'albo perché la Molino è assunta come dipendente da Stamina e quindi per lavorare non ha mai avuto bisogno della 'certificazione' dell'albo, non esercitando come libera professionista. Ci ha assicurato, comunque, che il cinque maggio sarà di nuovo agli Spedali. 

Il cinque maggio, una data decisiva per il futuro di Stamina. Siete certi di poter riprendere con le infusioni? 

Più che sicuri. Ci sono ordini di centinaia di giudici che danno una responsabilità penale agli Spedali di Brescia. Dovrebbe bastare. ​

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vannoni si difende: "Dovrei essere accusato di salvataggio colposo"

Today è in caricamento