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Venerdì, 29 Marzo 2024
Terremoti

Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia sono tra le zone più pericolose al mondo

I geologi: "Pericolosità sismica, elevata e vulnerabile urbanizzazione"

"Il distretto vulcanico napoletano è sicuramente uno dei distretti a più alto rischio al mondo": avverte Francesca Bianco, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che in occasione della giornata organizzata dall’Ingv per l’anniversario del sisma nel Centro Italia, per fare il punto sugli studi e il lavoro dell’Ingv, ha focalizzato l’attenzione sull’area di rischio napoletana. 

Il distretto vulcanico napoletano è così a rischio a causa di alcuni fattori particolari: "La pericolosità sismica, cioè l’eventualità che si generi un terremoto di una certa magnitudo in un certo tempo; la funzione del valore esposto, cioè quante persone e quanti manufatti potrebbero avere danni nell’area e la vulnerabilità, ovvero lo stato del patrimonio edilizio", ha spiegato Bianco, ricordando che si tratta di "un’area estremamente urbanizzata dove convivono tre tipi di vulcani con caratteristiche differenti, il Vesuvio, una caldera, quella dei Campi Flegrei, dove è in corso una crisi bradisismica anche se lenta, e un’isola vulcanica come Ischia, dove si generano, come è accaduto il 21 agosto, anche fenomeni di frattura". 

Tutto ciò rende l’area "una delle zone a più alto rischio al mondo".

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