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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Carcere

"Il carcere è un corpo enorme con una febbre altissima: va curato"

Visita palamentare al carcere di Regina Coeli e conferenza stampa in Senato dopo la scadenza del termine di Strasburgo che punisce l'Italia per trattamento inumano e degradante. Il senatore Manconi e diversi suoi colleghi scrivono al guardasigilli

E' scaduto il termine che la Corte europea dei diritti umani aveva dato al nostro Paese per rimediare alla condizione 'inumana e degradante' delle carceri. In occasione di questa data alcuni parlamentari su iniziativa dell'onorevole Luigi Manconi hanno visitato ieri il carcere di Regina Coeli, dove era anche in programma uno spettacolo del comico Ascanio Celestini.

Un'occasione che è servita per avere delle 'conferme sulle condizioni degli istituti penitenziari' nel nostro Paese: "Sono stati fatti dei passi avanti con diversi provvedimenti del Governo e anche con lo svuotacarceri. Ma sono stati limitati, bisogna osare" sottolinea il senatore.

Così Manconi e diversi suoi colleghi hanno deciso di scrivere direttamente al guardasigilli, Andrea Orlando. Nella lettera sottolineano l'urgenza di un provvedimento per risolvere l'emergenza ma anche riforme strutturali per evitare che la situazione torni a essere 'inumana e degradante'. "Il carcere è come un corpo gigante, con una febbre altissima. Bisogna curarlo per renderlo ordinario e poi migliorarlo" conclude Manconi.

Gli fa eco anche il senatore Sergio Logiudice, uno dei colleghi che lo ha accompagnato in visita a Regina Coeli: "Dall'otto ottobre, giorno in cui Napolitano ha scritto alle camere chiedendo misure urgenti sono passati otto mesi. Strasburgo ci ha tirato le orecchie e adesso rischia di tirarci il portafoglio con le sanzioni. Dobbiamo pensare sia ai provvedimenti di riforma che a quelli di clemenza. Amnistia e indulto non sono due parole bizzare, ma due provvedimenti possibili perché previsti dalla nostra Costituzione".

Intanto arriva in mattinata la dichiarazione del ministro della giustizia Andrea Orlando che si definisce sul pronunciamento di Strasburgo "cautamente ottimista". Il guardasigilli apre anche a provvedimenti di clemenza:
 

Non riapriamo lo scontro ideologico su indulto e amnistia ma capitalizziamo lo sforzo fatto con le riforme.  Io ho votato per l'indulto in precedenza e non ho contrarietà ideologica per un provvedimento di clemenza. Se ci sarà uno un colpo di reni, si possono realizzare quelle condizioni che talvolta nel nostro paese si realizzano, a prescindere dalle condizioni di partenza.

Intanto l'associazione Antigone, che da anni si occupa della tutela dei diritti dei detenuti, ha reso pubblico il proprio reportage con le immagini girate all'interno degli istituti penitenziari.

GUARDA IL REPORTAGE DI ANTIGONE SULLE CARCERI IN ITALIA

"L'italia deve rimanere sotto osservazione europea perché non sarebbe brava a riformarsi da sola, come l'esperienza ci ha raccontato. Il tasso di affollamento oggi è di 134% e l'anno scorso peggio di noi in europa c'era solo la Serbia. Nelle nostre visite da nord a sud vediamo cose diverse ma continuiamo a vedere violazioni sistematiche dei diritti umani" spiega Patrizio Gonnella, presidente di Antigone.

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