Scrivono a papa Francesco e protestano: sono le "vittime" del Salva Banche
Manifestazione davanti la sede della Banca d'Italia: sono azionisti e obbligazionisti che hanno perso i risparmi. Così hanno deciso insieme di scrivere al papa: "I politici non ci hanno ascoltato"
Si definiscono "le vittime del Salva Banche": sono risparmiatori e azionisti che hanno perso i loro soldi con il crack dei quattro istituti di credito coinvolti nel decreto legge del governo, che ha scatenato la polemica contro il ministro Boschi. Erano già stati a Montecitorio per far sentire la loro voce: così sono tornati in piazza sempre a Roma ma stavolta davanti la sede della Banca d'Italia. La questura della capitale ha impedito loro di dare vita alla protesta proprio sotto i cancelli dell'entrata ma la manifestazione è andata avanti comunque.
Quello che chiedono è molto semplice: un incontro tra una loro delegazione e il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco. "Ci sentiamo raggirati e truffati - spiegano - siamo stati uccisi dal 'terrorismo finanziario' e così abbiamo perso i risparmi di una vita". Al sit in partecipano anche le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori.
CHI NON SARÀ SALVATO DAL SALVA-BANCHE
LETTERA AL PAPA - Da parte dei maniefestanti parte anche un appello al papa: "Confidiamo in Lei caro Papa Francesco, per aiutarci a far comprendere a governanti sordi e ciechi, a tecnocrati, cleptocrati europei di Troika e Bce che stanno portando il mondo verso la catastrofe,che non può essere il paradigma dell'arbitrato affidato a foglie di fico a restituirci la dignità, ma il risarcimento integrale dei nostri beni espropriati", scrivono a chiusura della loro lettera che, sperano, arrivi tra le mani di Bergoglio.