Odissea a bordo del volo Vueling da Fiumicino: prima il ritardo, poi la rottura del computer di bordo

È stata una vera e propria odissea quella dei 170 passeggeri del volo della Vueling diretto a Barcellona e in partenza da Fiumicino alle 07.15. L'aeroplano dopo aver percorso la pista ed essere pronto per il decollo, è stato fatto rientrare al parcheggio. Il comandante ha annunciato infatti che il rientro si rendeva necessario a causa della rottura del computer di bordo. Tutti i passeggeri sono stati fatti scendere e riportati in aeroporto in attesa di un nuovo volo previsto intorno alle 14. Il personale in aeroporto ha spiegato che la difficoltà di avere un volo prima delle 14 è dovuta allo sciopero dei controllori di volo in corso in Francia che ha causato una serie di cancellazioni. 

L'aereo aveva già accumulato due ore di ritardo a causa di una passeggera che si è rifiutata di consegnare il suo bagaglio a mano perché fosse imbarcato. Quando ormai quasi tutti erano seduti, la donna si è rifiutata di imbarcare il bagaglio a mano, per il quale non c'era più posto visto che l'aereo era pieno, insistendo per portare con sé il bagaglio temendo di non fare in tempo per la coincidenza a Barcellona, che aveva dopo quattro ore. A nulla è servita l'insistenza dell'equipaggio compreso il comandante e le urla degli altri passeggeri irritati dal ritardo che si stava accumulando. Il comandante si è visto costretto a chiamare la polizia, quando era ormai troppo tardi per partire in tempo. Gli agenti hanno fatto scendere la signora e l'hanno accompagnata in aeroporto per un verbale. Ma ormai lo slot era perso, considerati i tempi stretti per le low cost, e l'aereo è rimasto fermo al parcheggio con i 170 passeggeri a bordo per oltre due ore, molti dei quali hanno perso le loro coincidenze. A bordo dell'aereo anche l'amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci, in partenza per il Forum di dialogo Italia-Spagna.