rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Napoli

Venti euro per un voto alle amministrative: terremoto nel mondo politico locale

Voti per le elezioni del 2018 in cambio di somme di denaro tra i 20 e i 35 euro: è quanto hanno scoperto i carabinieri della compagnia di Torre del Greco (Napoli)

Venti euro per un voto alle amministrative 2018: terremoto nel mondo politico locale. Voti per le elezioni amministrative del 2018 in cambio di somme di denaro tra i 20 e i 35 euro: è quanto hanno scoperto i carabinieri della compagnia di Torre del Greco (Napoli) che hanno dato esecuzione a 14 misure cautelari emesse dal gip di Torre Annunziata a carico di altrettanti indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio elettorale, voto di scambio elettorale, attentati contro i diritti politici del cittadino, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, favoreggiamento, detenzione illegale di armi da sparo comuni e da guerra.

Torre del Greco (Napoli), voti in cambio di 20-35 euro

Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, sono state lunghe e approfondite. Secondo quanto emerso, un sodalizio criminale attivo a Torre del Greco, in occasione delle elezioni amministrative del 2018, aveva acquistato voti in cambio di somme tra i 20 e i 35 euro, di generi alimentari o promettendo posti di lavoro previsti da un progetto regionale.

I carabinieri hanno ricostruito "la responsabilità di un candidato poi eletto consigliere comunale nell'assunzione a tempo determinato di cinque persone presso la ditta appaltatrice del servizio di nettezza urbana cui era seguita la promessa di assunzione per sempre in cambio del voto loro e dei familiari". Un altro candidato poi eletto consigliere dovrà invece rispondere di favoreggiamento e di rivelazione di segreto di ufficio poiché avrebbe informato di un imminente controllo delle forze dell'ordine alcuni soggetti intenti alla compravendita dei voti davanti a un seggio.

Voto di scambio, verso la nuova legge

Meno di un mese fa è arrivato il sì della Camera alla nuova legge sul voto di scambio. La proposta di legge che modifica l'articolo 416-ter del codice penale in materia di voto di scambio politico-mafioso, che già era stata licenziata in Senato,lì dovrà tornare per l'approvazione definitiva. La nuova formulazione della norma punisce con la reclusione da 10 a 15 anni (stessa pena prevista per l'associazione mafiosa dall'art. 416-bis, primo comma, del codice penale) l'accettazione, diretta o a mezzo di intermediari, della promessa del sostegno elettorale.

"Cinquanta euro per un voto": è scandalo in Sicilia

"Chiunque accetta, direttamente o a mezzo di intermediari, la promessa di procurare voti da parte di soggetti appartenenti alle associazioni di cui all'articolo 416-bis, o mediante le modalità di cui al terzo comma dell'art. 416-bis in cambio dell'erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di qualunque altra utilità o in cambio della disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell'associazione mafiosa è punito con la pena stabilita nel primo comma dell'articolo 416-bis". Si estende inoltre la punibilità ai casi in cui la condotta incriminata sia stata realizzata mediante il ricorso ad intermediari. La stessa pena, da 10 a 15 anni di carcere, si applica a chi promette di procurare voti.

Viene poi aggiunta "un'aggravante speciale": se il politico si è messo d'accordo con il mafioso per ottenere voti e viene effettivamente eletto, la pena dei 10-15 anni previsti viene aumentata della metà. Questo perché "parliamo di una persona riconoscente alla mafia e per noi è un pericolo pubblico", aveva spiegato il capogruppo del M5s alla Camera, Francesco D'Uva, nella sua dichiarazione di voto. Infine, in caso di condanna, è prevista sempre l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.

auto carabinieri ansa-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Venti euro per un voto alle amministrative: terremoto nel mondo politico locale

Today è in caricamento