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Giovedì, 25 Aprile 2024
Omicidio Yara

Yara, Bossetti ancora in silenzio: "Continue pressioni psicologiche su di lui"

Il carpentiere di Mapello accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio non ha risposto alle domande del pm, Letizia Ruggeri. I suoi legali attaccano la procura: "Pressioni per fargli confessare qualcosa che non ha fatto"

ROMA - In silenzio. Per la terza volta. Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere quarantaquattrenne di Mapello accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, si è avvalso ancora una volta della facoltà di non rispondere. L'imputato, in cella da giugno, non ha risposto a nessuna domanda del pm Letizia Ruggeri, che lo ha interrogato lunedì mattina per sentire la sua versione dei fatti. A ogni domanda del procuratore ha fatto seguito un lungo silenzio di Bossetti. Silenzio che, i legali del muratore hanno spiegato attaccando la stessa procura. 

"Ogni volta che Bossetti parla - hanno spiegato i suoi avvocati, Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti -, quello che dice viene usato contro di lui. Perché dovrebbe continuare a essere collaborativo?". E ancora, sempre con toni duri: "Bossetti è oggetto di continue pressioni psicologiche per fargli confessare qualcosa che non ha fatto. Gli sono stati negati i due colloqui straordinari con i figli, pur sapendo quanto fossero importanti per lui".

"La difesa - hanno concluso i legali - non è messa nelle condizioni di lavorare serenamente, c’è ostruzionismo nella consegna di alcuni verbali. L’atteggiamento collaborativo di Bossetti da qui in avanti è interrotto". Da oggi, insomma, solo silenzi. 

Omicidio e misteri: il giallo di Yara Gambirasio

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