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Giovedì, 18 Aprile 2024
Omicidio Yara

Yara, gli avvocati di Bossetti al contrattacco: "Fu ferita da tre coltelli"

Il collegio difensivo del carpentiere di Mapello studia la via per scagionare Bossetti. Per gli avvocati e il perito sul corpo di Yara furono usati tre coltelli, quindi il killer potrebbe non essere uno solo. E tornano i dubbi sul Dna

ROMA - Otto ferite, ma di tre armi diverse. Partirebbe da qua la contromossa degli avvocati di Massimo Giuseppe Bossetti, il carpentiere di Mapello in carcere dal giugno scorso per l'omicidio della piccola Yara Gambirasio. A fare il punto su alcune ipotesi del collegio difensivo del muratore, del quale fa parte anche il criminologo Ezio Denti, è il settimanale "Oggi", in edicola da mercoledì. 

Secondo i legali e il perito, sul corpo della ragazzina ci sarebbero otto ferite da taglio e una da punta, ma la vera novità è che a infliggere i fendenti non sarebbe stata la stessa arma. Per gli avvocati, infatti, la piccola vittima sarebbe stata aggredito con tre tipi di coltelli - un cutter, un coltello a serramanico e uno con la punta a scalpello - e prima di morire potrebbe aver avuto le braccia legate con il filo di ferro, il che giustificherebbe le ferite cutanee nella parte interna dei polsi. L'equazione, per il collegio difensivo di Bossetti, è semplice: tre coltelli significano più di un uomo sulla scena del crimine. Quindi, presumibilmente, più di un killer. 

Nel suo articolo, "Oggi" analizza gli interrogativi aperti sulla morte di Yara, a partire dalla posizione del corpo - innaturale se si pensa a un decesso per ipotermia - e dalla conformazione dei tagli che non hanno interessato reggiseno, giubbotto e leggings, fino ai dubbi sul Dna. Sono gli avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, legali di quello che al momento resta l'unico indagato, a insinuare per l'ennesima volta un dubbio sul profilo genetico. 

"L’Istituto di Medicina legale di Pavia è lo stesso che dal luglio 2012 aveva in consegna il profilo genetico di Esther Arzuffi, la madre di Bossetti. Come mai si è arrivati all’attuale indagato solo due anni dopo? E dopo aver prelevato 26 mila profili genetici? - chiedono gli avvocati - Con quale Dna era stato raffrontato? Se l’Istituto di Pavia ha sbagliato con i capelli e i peli, può aver commesso un errore anche con il Dna? Ecco perché - annunciano e concludono - chiederemo che l’esame venga ripetuto durante un incidente probatorio". 

Omicidio e misteri: il giallo di Yara Gambirasio

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