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Venerdì, 19 Aprile 2024
Omicidio Yara

Yara, Bossetti esce di prigione e va in tribunale: chiesta la scarcerazione

Il presunto assassino di Yara martedì ha momentaneamente lasciato il carcere per comparire davanti ai giudici di Brescia. Ma ha fatto scena muta: "E' provato". I legali richiedono la scarcerazione

BERGAMO - Per la prima volta, dal quindici giugno scorso, ha messo piede fuori dal carcere. Ma è stato zitto, silenzioso, chiuso nei suoi pensieri. Martedì, Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio, è comparso davanti ai giudici del tribunale del riesame di Brescia che dovranno decidere sull'istanza di scarcerazione presentata dai legali del muratore di Mapello. 

Bossetti è apparso “provato da oltre quattro mesi di isolamento, ma attento a quanto stava succedendo in udienza” hanno spiegato i suoi avvocati, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni. “Ha voluto essere presente per avere il polso della situazione – hanno spiegato i legali – e, con la sua presenza, ha inteso ribadire la sua innocenza”. Oltre alla scarcerazione del loro assistito, gli avvocati hanno chiesto che sia "dichiarata la nullità della relazione del Ris", la stessa che attribuisce a Bossetti il Dna di ignoto 1, trovato sul corpo della piccola Yara. 

Il carpentiere di Mapello ha sempre proclamato la sua innocenza. Ma oltre alle tracce biologiche, a metterlo spalle al muro ci sono gli indizi individuati subito dopo il suo fermo, come i tabulati telefonici o le immagini di videocamere di sicurezza che lo mostrerebbero più di una volta vicino ai luoghi frequentati da Yara. Ma Bossetti, certo della sua innocenza, continua a ripetere di non poter confessare "qualcosa che non ho fatto". 

Omicidio e misteri: il giallo di Yara Gambirasio

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