Yara, l'ultimo sms dell'amica nell'auto del killer
Massimo Bossetti motiva la sua presenza assidua nel paese della piccola Yara dicendo che lì vivono il fratello Fabio e il commercialista. Ma entrambi, sentiti dagli investigatori, frenano. Intanto gli inquirenti studiano gli ultimi sms della ragazza
ROMA - Scricchiola la ricostruzione dei fatti e sembra non reggere l'alibi di Massimo Giuseppe Bossetti, il 43enne in carcere perché ritenuto dalla procura di Bergamo l’omicida di Yara Gambirasio. Il bergamasco ha dichiarato al pm di essere passato spesso dal paese di Yara "per andare da mio fratello e dal mio commercialista".
Il primo, però, ammette "di vederlo di rado" e che il secondo ricorda di "vederlo una volta al mese, per le fatture". Non regge nemmeno il racconto di quel "26 o 27 novembre". Il muratore di Mapello si definisce metodico e abitudinario al punto di ricordarsi, appunto, cosa ha fatto "la sera del 26 o forse era il 27 novembre" perché "passando di fronte al centro sportivo vidi furgoni con grosse parabole e ne fui attratto". Circostanza che non corrisponderebbe al vero in quando Yara fu rapita venerdì 26, il padre ne denunciò la scomparsa sabato mattina 27 e il circo mediatico arrivò solo domenica 28".
GLI ULTIMI SMS - Inquietante e non del tutto chiaro un altro passaggio del verbale, quello riferito agli ultimi tre sms di Yara Gambirasio scambiati con una sua amica. Gli orari dei messaggini nelle celle di Ponte San Pietro (quella che copre il centro sportivo di Brembate) sono 18.25 e 18.44, mentre il terzo (ore 18.49) è agganciato alla cella di via Natta a Mapello, molto lontano dal tragitto palestra-casa Gambirasio. Secondo gli inquirenti quell'sms potrebbe essere stato inviato a bordo dell'auto del killer. Ma perché salire in macchina con uno sconosciuto? Yara conosceva il suo assassino?
