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Venerdì, 29 Marzo 2024
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L'allattamento al seno fa bene: "Figli più intelligenti e più ricchi"

Uno studio associa la durata dell'allattamento al seno a punteggi più alti nei test di intelligenza e persino al reddito da adulti, ma la questione, da tempo dibattuta, non sembra ancora avere una risposta certa

La teoria secondo cui allattare il figlio al seno assicura innumerevoli vantaggi per la salute del bimbo si sveste della portata di mera perla di saggezza tramandata di madre in figlia e trova adesso la riprova scientifica in uno studio pubblicato su The Lancet che ha dimostrato come il nutrimento materno migliori davvero la salute e pure il quoziente intellettivo del piccolo, apportando significativi miglioramenti alla sua vita.

Secondo una ricerca condotta su 6.000 bambini brasiliani a partire dal 1982, coloro che sono stati allattati al seno hanno avuto maggiori probabilità di diventare adulti intelligenti, istruiti e di ambire a ruoli professionali prestigiosi in cui la retribuzione è più alta. E non solo, perché pare che più a lungo si sia usufruito di questo "privilegio", maggiore siano le possibilità di avere una vita felice e prospettive migliori.

Nell’analizzare i dati, infatti, i ricercatori hanno tenuto conto di una serie di variabili che possono influire sull’intelligenza (dal reddito familiare al grado di istruzione dei genitori, alle abitudini della madre durante la gravidanza) ma, anche considerando questi fattori, l’allattamento al seno è risultato associato in maniera significativa all’intelligenza (misurata con i classici test), alla scolarizzazione e ad un reddito più elevato da adulti. E gli effetti sono risultati tanto maggiori quanto più a lungo è durato l’allattamento. 

Stando alla ricerca, per esempio, un bambino allattato al seno per almeno un anno guadagnerebbe quattro punti di QI nei test, quasi un anno di scolarizzazione e 341 real brasiliani in più al mese di reddito (circa 100 euro, un terzo del reddito medio in Brasile) rispetto a uno allattato solo per un mese. Secondo Bernardo Lessa Horta, tra gli autori dello studio, a spiegare l’effetto benefico dell’allattamento al seno sull’intelligenza potrebbe essere la presenza nel latte materno di sostanze come gli acidi grassi DHA (presenti anche nel pesce) importanti per lo sviluppo del cervello.

L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda oggi di allattare al seno i bambini in maniera esclusiva fino ai sei mesi di vita e possibilmente anche oltre. Tra gli innumerevoli vantaggi immediati che il latte materno fornirebbe al bambino, in particolare, è segnalata una maggiore resistenza alle infezioni (anche se non è ancora del tutto chiaro se questo derivi dalle proprietà del latte materno o dal fatto che, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, si evita in questo modo di usare acqua inquinata) e gli esperti cercano oggi di capire se ce ne siano a lungo termine per la vita futura.  

Tuttavia, i risultati emersi da questi studi sono stati giudicati poco attendibili perché i dati erano stati raccolti nei paesi sviluppati, dove ad allattare di più e più a lungo al seno i figli sono le donne delle classi più elevate. A contribuire allo sviluppo dell’intelligenza – si è detto - potrebbe essere non tanto il latte materno, ma le migliori opportunità sociali e educative offerte da famiglie più ricche. 

Insomma, vista la discordanza di opinioni, pare difficile che la questione si chiuda qui, considerando che anche nei casi opposti ed estremi sono stati riscontrati svantaggi per il bambino soprattutto da un punto di vista psicologico. 
 

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