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Martedì, 23 Aprile 2024
Psicologia e Coppia

Quando l’ex si fidanza: come reagire e conservare la dignità (nonostante la “rosicata”)

Dopo la fine di una relazione l’impressione di restare per sempre “ex di” si fa timore quando uno dei due inizia una nuova relazione e l’altro/a è ancora solo. Cosa fare? Guida ragionata contro l’autocommiserazione

Ex: bastano due lettere per descrivere lo status acquisito dalla persona, un tempo dolce metà di una coppia e ora anima dispari nell’universo della singletudine.

Dici “ex” e, altro che cassetto, un armadio a quattro stagioni si apre nella memoria, sia per il protagonista gravato dalla condizione di “fu compagno/a di”, sia per coloro che sono stati spettatori - invitati o imbucati - dello spettacolo di una relazione nata, pasciuta, scoppiata sotto la luce di sole e smartphone.

Perché oggi i social network sono un registro anagrafe che tutto spia, tutto segna, tutto ricorda. E l’impressione di restare per sempre “la ex di” o “l’ex di” si fa timore quando uno dei due inizia una nuova relazione e l’altro/a è ancora serenamente (o dannatamente) solo.

Il caso ‘Salvini – Isoardi’

Un esempio su tutti è il ‘caso Salvini – Isoardi’. Le cronache gossippare hanno debitamente documentato la relazione del vicepremier e della conduttrice sin da quando i rispettivi account social sono diventati vetrina di selfie e dediche. Poi è arrivato l’annuncio della fine attraverso l’ormai nota immagine dei due giacenti tra le lenzuola, e da quel momento il timbro di “ex di” ha marchiato a fuoco i gropponi di questi ‘vip’ che, oltre alle qualifiche professionali, all’occorrenza vengono indicati anche con il riferimento al passato sentimentale.

Adesso entrambi hanno qualcun altro al loro fianco, ma il dettaglio che di per sé dovrebbe bastare per mettere una croce sopra all’antica associazione, diventa invece ulteriore elemento per sospettare che sia in atto qualche ipotetica strategia volta a suscitare reazioni: un pungolo che sollecita la curiosità di sorvegliare eventuali contromosse gelose. In effetti, considerata la straordinaria coincidenza dei momenti in cui Matteo Salvini si è mostrato con la nuova fidanzata alla prima di ‘Dumbo’ mentre Elisa Isoardi è stata sorpresa imbarazzata con un galante produttore, il pensiero malizioso si fa largo, ma tale resta, un’idea, supportata dalla sempreviva certezza che a rifarsi una vita siano “la presentatrice ex di Salvini” e “il leader leghista già legato alla Isoardi”.

L’ex si fidanza: come superare la situazione con dignità

Al di là della “ex” coppia in questione, essere ancora, dopo settimane, mesi, anni, affibbiati al nome di chi ormai non fa più parte della propria quotidianità può essere un fastidio comune per chi voglia tentare di voltare pagina ma si sente costantemente appaiato a un nome, passato e strapassato.

Sia in atto la cosiddetta “rosicata” che scambia la posizione di cuore e fegato al sol pensiero di essere stati rimpiazzati, oppure si versi nella gioiosa beatitudine del “chi sene frega, evviva la libertà” raggiunta dal consapevole spaiato, riflettere sul comportamento utile per fronteggiare l’annuncio della nuova relazione dello storico ex può essere d’aiuto, per non sentirsi parti lese dalla felicità altrui o destinatari di compatimenti non richiesti.

L’ex si fidanza, cosa non fare: guida al corretto utilizzo dei social

Se di norma i social sono lo strumento utilizzato per condividere gioie e dolori, nel momento in cui l’ex si fidanza occorre cautela se, pur versando nell’ambito della suddetta "rosicata", si vuole mantenere una certa dignità.

Sconsigliate, dunque, le citazioni deprimenti su amori finiti, canzoni in cui la strofa più allegra rimanda alla depressione “all by myself”, foto in cui pigiama e piumone sono gli unici compagni di “sere nere che non c’è tempo non c’è spazio e mai nessuno capirà”. Autocommiserarsi tentando di sortire la compassione di qualche follower che ha capito il nesso nostalgico, o (peggio) la reazione diretta di chi è causa della drammatica sofferenza, non fa altro che aumentare il carico di pena, soprattutto se poi le aspettative vengono disattese da una totale, fragorosa, indifferenza. Se poi non si vuole dare adito a far parlare di sé, è bene tenersi per un po’ alla larga dai social. Chi conosce quanto abbiate potuto prendere male la notizia del suo fidanzamento e vi vuole davvero bene, non ha bisogno che venga avvisato da una notifica sullo schermo: prende il telefono, chiama, e magari organizza anche un’uscita.

Allo stesso modo, cosa buona e giusta è astenersi dal fingere un benessere spropositato con mezzucci propri della tenera età. Piuttosto di postare immagini di sorrisi paralizzati da brindisi alcolici con soggetti spacciati come più che amici e video di scene tratte da una serata di insensato entusiasmo, fasciatevi le dita e tenetele strette strette finché la smania si calma, ché l’intelligenza media la coglie eccome la panzana quando voi stessi, fino a poche prima, sempre sui social, avevate urlato all’etere la disperazione dell’abbandono.

L’ex si fidanza: come comportarsi

Ok, l’ex si è fidanzato. Inspirare. Respirare. Sospirare.

Tristezza? Ci sta. Qualche lacrima? Pure, ben venga anche il pianto, ché negarsi la possibilità di riconoscere e vivere le emozioni dolorose spiana la strada al rancore e alla rabbia sfogate verso malcapitati che non li meritano.

Come comportarsi? Facendo tutto ciò che serva a sistemarsi un giaciglio di serenità utile a superare la normale delusione. Evitando tutta la serie di tattiche buone solo a compiacere chi, da un “povero” mollato, si aspetta proprio quella serie di tattiche. Dandosi il tempo di metabolizzare il boccone amaro noncuranti delle aspettative del mondo. Tutto è lecito finché si agisce per se stessi; nulla va bene se il fine ultimo è sortire una qualche reazione a scapito della propria fisiologica reazione.

Vivano gli amici veri che vi porteranno fuori con  la forza; vivano quelli che trascorreranno con voi lunghe notti di perché; viva la capacità di tollerare la sacrosanta solitudine.

Tanto, alla fine, passa tutto. Ed “ex” si resta solo nelle menti  povere di vitalità di chi è incapace di andare avanti e si fa la vita degli altri. Contento lui…

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